Regia di Davide Marengo vedi scheda film
Ci sono due scuole di pensiero. C'e' chi dice: "Ma ti pare che un film italiano anzichè parlare di fatti quotidiani e di cose reali debba raccontare improbabili storie di spionaggio e microchip??"...ma c'e' chi subito gli ribatte: "Oh! finalmente un film italiano che rifugge dalle solite logiche da commedia sentimentale per narrare situazioni piu'intrigate ed intriganti!!". Beh, io dopo aver visto il film, propendo per la seconda teoria, anche se non nascondo che qualche scetticismo pregiudiziale lo avevo anch'io, poi fugato definitivamente da un film non memorabile ma comunque un'opera brillante e piacevole. Il regista, Davide Marengo, e' alla sua prima opera di un certo "peso" commerciale, dopo diversi videoclip ed un documentario sulla musica popolare pugliese che ha avuto diversi riconoscimenti e premi. Il suo cognome non mi suonava nuovo...e infatti ho appurato trattarsi del figlio di Renato Marengo, uno dei piu' "anziani" giornalisti musicali pop-rock italiani sulla piazza, nonchè produttore (anni'70-'80) di numerosi artisti partenopei (Toni Esposito, Edoardo ed Eugenio Bennato, Nuova Compagnia di Canto Popolare etc etc). Ecco, diciamo questo: nonostante la prova di regìa si possa dire superata, si avverte qua' e la' come una mancanza di "anima", di passione, di personalità. Insomma, attendiamo Marengo ad una prova altrettanto brillante ma molto piu' "personale". Qualcuno ha parlato di "cinema di generi", dato il mix azzeccato di thriller, action, commedia e noir, commistione questa che ne fa un po' un "ufo" nel panorama nazionale. Anche se va detto che l'"immagine" con cui la pellicola viene lanciata sul mercato e' prevalentemente quella di un film noir.
Mastandrea affronta un ruolo che pare scritto su misura per lui. La Mezzogiorno si conferma, oltre che brava e bella come al solito, anche attrice piu' che mai versatile, capace di cambiare radicalmente personaggio ad ogni film. Da segnalare anche un Fantastichini molto in parte, in un ruolo dolente e trattenuto. Trattenuto per nulla e anzi parecchio sopra le righe (come la parte vuole) e' invece Francesco Pannofino (nel ruolo di un agente segreto manesco e violento), che e' poi uno dei doppiatori italiani piu' attivi e piu' famosi.
Storia dinamica e incalzante, con inseguimenti e misteri, che si svolge per lo piu' di notte, e che ha uno dei suoi punti di forza nei dialoghi (alcuni davvero scintillanti!!) fra Mastandrea e la Mezzogiorno. Il film si conclude con una sorta di simpatico videoclip sulle note della "Paranza" di Daniele Silvestri, sicchè si esce dal cinema sorridendo...
PS: Incredibile. Un film italiano senza Scamarcio.
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