Regia di Barry Levinson vedi scheda film
Lo spunto è decisamente buono:che cosa succederebbe se un uomo di spettacolo che osserva la realta'che lo circonda con arguto disincanto si presentasse per essere eletto presidente degli Stati Uniti?Visto il film dispiace che alla fine vinca la deriva buonista dell'onesta'a tutti i costi...Perche'negli Usa è gia'successo che qualcuno vincesse le elezioni per errori nel sistema di votazione(vi ricordate la prima elezione di Bush jr?E l'errore,o meglio il furto,veniva dalla Florida il cui governatore era un certo Jed Bush casualmente fratello del succitato George w.,pensate un po'se succedeva una cosa simile qui da noi che cosa sarebbe accaduto!)e visto a posteriori non gli è passato nemmeno per l'anticamera del cervello di dimettersi....la prima parte del film è la migliore,Williams è abbastanza frenato nel suo selvaggio istrionismo,sicuramente appiattito dal doppiaggio,risultando quanto mai efficace e credibile nei panni di un possibile candidato presidenziale.Poi quando il comico diviene presidente la costruzione drammaturgica del film si sfalda sulle vicende che accadono al personaggio della Linney quasi trasformandosi in un thrilleraccio di terzo ordine.Infine ci si inclina troppo sul versante moralistico e questo personalmente mi da piuttosto fastidio.Resta una buonissima prima parte con dei dialoghi acuti ed intelligenti e dei duetti Williams-Walken da scintille....
ok
breve parte da cattivo
brava
spalla di super lusso
tenuto saggiamente a freno...
ritorno discreto
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