Espandi menu
cerca
L'uomo dell'anno

Regia di Barry Levinson vedi scheda film

Recensioni

L'autore

giancarlo visitilli

giancarlo visitilli

Iscritto dal 5 ottobre 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 19
  • Post 2
  • Recensioni 452
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su L'uomo dell'anno

di giancarlo visitilli
6 stelle

Si chiamino Silvio, George, Romano, Pierferdinando, Joseph… fanno tutti ridere. Anzi, specie nel nostro paese, chi fa più parlare di sé (e quindi ridere), riesce ad essere e a diventare qualcuno o qualcosa. Il problema sta proprio nella consapevolezza di comprendere la bella differenza tra il qualcuno o il qualcosa.
Perciò può anche accadere che un comico di successo, possa ambire alla poltrona di Presidente degli Stati Uniti. Questa è la storia di Tom Dobbs, showman di successo, che si fa strada tra il grande pubblico, per gli irriverenti attacchi verso politici e sistema americano. Qualcuno, profittando di cotanto successo, gli consiglia di candidarsi alle elezioni presidenziali, fondando un movimento indipendente. Così, durante l’accesa campagna elettorale, accompagnato dal suo manager e mentore Jack Menken, e dal suo astuto autore Eddie Langston, incontra molti politici (di quelli che ve n’è in tutti i paesi, specie nel nostro!), parassiti e nulla facenti. Sorprendendo tutti, Dobbs vince le elezioni, e la mattina seguente, una nazione in preda allo shock si sveglia scoprendo che sarà governata da un nuovo leader di un mondo libero, da un comico. Ma qualcosa non torna: difatti una scrupolosa analista di software, Eleanor Green, dipendente della società informatica Delacroy, incaricata del nuovo sistema telematico di voto, scopre un intoppo nel sistema, e soprattutto che Dobbs non ha realmente vinto le elezioni. Licenziata e senza che nessuna le creda, la Green riesce ad avvicinarsi a Dobbs e a confidargli la realtà dei fatti. Dobbs dovrà prendere la decisione più importante: tornare al suo talk show oppure restare nello Studio Ovale consapevole della verità dei fatti?
Barry Levinson, regista e sceneggiatore, non nuovo a lavori fra satira e politica (Good Morning Vietnam, Sesso & Potere), innanzitutto si avvale di un cast di prim’ordine: un Robin Williams esilarante, di un redivivo Christopher Walken e di una Laura Linney nelle vesti della Green. Costruisce una favola moderna, che fa pensare a noi italiani della grande possibilità che c’è data (sebbene, purtroppo, solo nella nostra fantasia) di poter aspirare, un giorno, ad avere come presidente Beppe Grillo, Dario Fo o un Luttazzi!
Per questo L’uomo dell’anno è molto interessante, specie per tutta la fase pre-elettorale, in cui i comizi, stile concerto rock, sono memorabili per quanto ci fanno riflettere sul rapporto fra media e potere; peccato, però, che lentamente il film cala d’interesse e di ritmo, in una stucchevole storia d’amore a stelle e strisce.
Giancarlo Visitilli

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati