Regia di Ann Turner vedi scheda film
Sophie Hartley (Sarandon) è un'illustratrice di successo. Vive a Melbourne con le due figlie e un marito (Neill) che la ama ed è per giunta considerata una madre modello, al punto da finire sui rotocalchi. La sua esistenza si complica quando nella vita familiare si inserisce Mara (Blunt), giovane e ambigua collega del marito. Sophie avverte presenze estranee in casa, comincia a coltivare qualche sospetto e dal suo passato riaffiora qualche verità, negata al marito, che spiega l'intrusione di Mara nella sua vita. Se i richiami espliciti vanno ad Angoscia di Cukor, Il sospetto di Hitchcock e Rosemary's baby di Polanski, quelli impliciti rievocano le atmosfere di Nascosto nel buio e Le verità nascoste. L'australiana Ann Turner si limita però per oltre un'ora a orchestrare la trama sulla sparizione e il ritrovamento di oggetti, a spargere simbolismi banali (si vedono gufi dappertutto) prima di arrivare faticosamente all'agnizione del sottofinale. Recitato malissimo persino da un'attrice di consumata esperienza come Susan Sarandon, realizzato con tecniche da telefilm (luci piatte, primi piani), didascalico ed eccessivamente esplicativo, il film viene ulteriormente penalizzato nella sua inconsistenza da un doppiaggio italiano dilettantesco.
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