Regia di Lamberto Bava vedi scheda film
Budget e distribuzione più che sufficiente per quest’ultima fatica di Lamberto Bava che riesce solo parzialmente a convingere. Il soggetto è ambizioso e meno di genere del solito, restando a metà strada tra un horror e un film drammatico. La sceneggiatura non è calibrata in modo ottimale e presenta molti momenti morti (i primi 40 minuti sono terribilmente soporiferi) e alcuni buchi narrativi inspiegabili (vedi, ad esempio, la scena con il marito della donna a cui durante una scena d’amore si forma una misteriosa cresta ossea sulla schiena come già visto in “Specie Mortale”). Non manca qualche citazione a Bava senior (vedi l’ennesima scena con la palla che rotola sul pavimento in stile “5 Bambole per la luna d’agosto”). Lamberto Bava si impegna dietro alla mdp, ma sembra aver optato per uno stile più americanneggiante che di B-Movie che non sempre riesce a colpire nel segno. Ci sono comunque delle sequenze davvero ottime (quasi tutte quelle con il bambino in azione) e una in particolare davvero molto coraggiosa come da tempo non mi capitava di vedere (il bambino che tasta in modo ambiguo il seno della madre).
Tra le scene più disturbanti segnalo quella con la protagonista che si sfila delle schegge di vetro dalla pianta dei piedi (mi ha ricordato vagamente “Buio Omega” anche se nel caso di D’Amato la scena era assai più brutale).
Belle le scenografie e la location (buona l’idea di ambientare la storia in Africa). Niente male anche la semplice, ma efficace colonna sonora. Intepretazioni ordinarie. In definitiva un’opera riuscita a metà con molti momenti morti, ma con alcune zampate di tensione. Sufficiente. Voto: 6
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