Regia di Vittorio Moroni vedi scheda film
Credo che di questi tempi di disgregazione,di immigrazione resa clandestina per legge(prima di essere scornati e sconfessati dalle leggi europee) di razzismo strisciante che dimostra la sua vilta' e pericolosita'ogni santo giorno e che viene colpevolmente e costantemente sottovalutato,di paura dello straniero o del diverso in genere,in questi tempi in cui cacciare o ghettizzare è molto piu'facile che integrare,in questi tempi in cui per fare entrare un immigrato o il di lui figlio in una scuola oltre a un esame d'italiano(che secondo me è utile)gli si voglia insegnare anche la storia e le tradizioni regionali nonche'il loro rispetto(corso magari piu'adatto a un corso di laurea specifico piuttosto che a una scuola elementare), questo film documentario assume un valore non da poco.La storia di un bengalese integrato con doppio lavoro,turni massacranti per una misera paga e con datori di lavoro(anche stranieri perche'non sono solo gli italiani che fanno di queste cose)che calpestano costantemente i diritti piu'elementari del lavoratore,che si deve sposare per procura nel paese d'origine è raccontata con stile documentaristico di schietta efficacia.Il concetto di matrimonio sistemato mi fa orrore ma il personaggio di Licu,almeno fino a che ritorna a Roma è un personaggio che ispira una certa simpatia e sinceramente si è piu'interessati a cercare di capire che cosa vuol dire per la loro cultura il matrimonio,quali siano le loro usanze millenarie che i personaggi passano un po'in secondo piano,contano piu'gli avvenimenti che accadono grazie a loro piuttosto che quello che fanno e che dicono.E questo per un film di fiction puo'essere un limite ,per un documentario è invece un grande pregio.....
bella presenza
non male
bravo
operazione encomiabile
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