Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
La lenta degenerazione psichica dei soldati in guerra. La paura che diventa follia, che diventa nostalgia, la quale aggetta in uno smarrimento multisistemico e lacerante: le uccisioni si fanno aggressivamente routinarie, il rapporto coi compagni ambiguo ed inquieto, quello coi prigionieri teso e paranoico. Il comando dà buzzantiani ordini che giungono come dal nulla, dal significato incerto e dall'esito spaventoso, ed ogni soldato, uomo fra uomini in guerra, vive sé stesso come preda di un sogno grottesco ed incomprensibile. Ovviamente siamo a galassie di distanza dal Kubrick degli anni migliori, ma la base è già interessante: scavare nella mente dei soldati, particolareggiarne i nervi scoperti e seguirli nel loro deperimento comportamentale. Una sorta di La sottile linea rossa ipotrofico e senza fronzoli, in anticipo di cinquant'anni. In ogni caso ancora molto grezzo ed imperfetto.
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