Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Da sempre definito il film “rinnegato” di Kubrick, il suo primo lungometraggio racconta di un gruppo di quattro soldati sopravvissuti alla caduta del loro aereo si sono persi nella foresta dietro le linee nemiche. Il loro piano è quello di costruire una zattera per attraversare il fiume e tornare al loro schieramento. Ma il destino è infausto e saranno diversi gli elementi che impediranno la loro missione.
Basandosi su una sceneggiatura in cui prevale la parola, sia attraverso un narratore esterno, che manifesta verbalmente anche i pensieri del gruppo di sopravvissuti, sia utilizzando numerosi dialoghi che si trasformano ben presto in sproloqui anche solitari, quando la follia finisce per impossessarsi della mente di uno dei protagonisti.
In questo film d’esordio di Stanley Kubrick ritroviamo alcuni degli elementi portanti delle sue future pellicole. Come appunto la follia generata dai conflitti bellici, l’effetto che essa genera nella mente umana e le drammatiche conseguenze a cui si va incontro; così come i primi piani sui protagonisti, enfatizzandone alcuni tratti ed espressioni.
Curiosa la somiglianza con alcuni tratti delle pellicole di Hitchcock, in particolar modo l’idea di zoomare su alcuni elementi per entusiasmare la scena. Considerando le epoche in cui ha operato l’uno piuttosto che l’altro è evidente che possa essere stato Sir. Alfred a influenzare Mr. Stanley.
Molto altro da dire su questo primo esperimento filmico da parte di colui che solo poi diventerà Stanley Kubrick, un film discreto con interpretazione convincenti ma di cui effettivamente pochi si ricordano o si ricorderanno.
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