Regia di Lucas Belvaux vedi scheda film
molto bella la trilogia di belvaux. carinissimo la commedia con una splendida ornellà, ancora ricordo il finale shockante di quello con belvaux e la frot protagonisti e molto intenso e tirato questo con due ottimi melki e blanc. lo si sente dire sempre che la droga sconvolge la vita alla famiglia intera. mai come in questo film la sensazione di disintegramento mi è stata comunicata. vent'anni di dipendenza sono tanti e come melki non sia dato giù di testa è un miracolo. e siccome per me risulta difficile capire cosa gira per la testa di una persona, bravo belvaux nel rendere impenetrabile melki anche grazie ad un'interpretazione a dir poco memorabile. quando la fissità di sguardo non è quella per incapacità, ma per sorprendenti doti di sottrazione. per sopravvivere alla squallida dipendenza dell'adorata moglie, melki si sovraccarica di lavoro. mai fermo, mai! strana la scena di lui che si strofina le mani della moglie mentre questa è stordita dalla dose. sembra che stia fingendo di fare l'amore con una persona non più viva. e rimane lì fermo, immobile e fisso a farsi insultare dalla tossica quando non riesce più a fornirgli le sue dosi ed è in crisi. e così lo vediamo affondare sempre di più nella melma della sua auto-stima che va a fondo insieme alla dipendenza della moglie. ma si ferma di fronte ad una richiesta di un losco trafficante. dopo la vita cosa c'è? nessuno lo sa. può essere che sia più bello, ma nel dubbio è giusto rimanere il più a lungo di qua.
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