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Them

Regia di David Moreau, Xavier Palud vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Them

di ohdaesoo
8 stelle

presenti spoiler

 

Parlando dello strepitoso Eden Lake (film in cui ho avuto la conferma personale di Fassbender) avevo citato il piccolo horror francese Them. L'analogia, a chi ha visto entrambi, parrà evidente anche se i due film optano per una strategia completamente diversa; uno, Eden Lake, mostra da subito gli aggressori, l'altro, Them, ce li nasconde e poggia molta della sua bellezza sul colpo di scena rivelatore finale.
Ieri ho deciso di rivederlo ed ho avuto la conferma: Them è un maledetto capolavoro del genere.

La storia, semplicissima e certo non originale, vede la classica giovane coppia nella classica casa di campagna venire disturbata (per usare un eufemismo) da qualcuno.
Il discorso è il solito: non è tanto il cosa fai, il cosa rappresenti, ma il come lo fai.

E in Them non c'è un singolo minuto dei 70 complessivi (a volte le brevi durate aiutano la qualità) ad essere sbagliato, non c'è una singolo aspetto che possa essere minimamente attaccato.
La regia ad esempio è superba, si destreggia alla grande tra perfetti camera car, campi lunghi ripresi dall'alto magistrali, camere a mano nelle scene più concitate, carrellate all'indietro di vansantiana memoria e inquadrature sbilenche attraverso ogni angolo della casa.

La recitazione, come sempre nell'horror europeo, è di livello altissimo e ancora una volta (sia in film bellissimi come Martyrs, A L'interieur, At the end of the day, The Orphanage, Eden Lake e The Descent  ma anche in altri per certi versi meno riusciti come Frontiers, Alta Tensione e Silent Hill) si dimostra una legge ferrea: l'horror europeo è al femminile, non ci sono cazzi. Sarà una casualità o no ma tutti i più grandi capolavori del genere negli ultimi 10 anni avevano una donna come protagonista, magari affiancata da degli uomini, ma comunque regina indiscussa della scena. Tra l'altro, un'attrice migliore dell'altra. E non è un caso che anche in Them ad avere le palle sia lei, vero uomo della "famiglia" mentre lui è di una indolenza unica - basta vedere come ci viene presentato al "lavoro"- piagnone all'inverosimile (ma corri! al diavolo la ferita!) e capace di mostrare un minimo di carattere solo nel finale.

La narrazione è scandita in maniera mirabile con i 10 minuti iniziali del prologo -ottima la scena in soggettiva dall'interno della macchina col cofano alzato-, altri 10 minuti di presentazione dei due personaggi nella loro casa e i restanti 50 a raccontare, nel classico climax ascendente, il terrore dato dall'attacco degli "invasori".

Ma è l'uso delle location ad essere forse il vero punto di forza di Them. I registi sanno perfettamente che spesso è il luogo che dà l'atmosfera e non sbagliano una minima scelta. Prima la casa, gigantesca, vecchia e spartana, un dedalo di porte distribuite su tre (anzi, 4...) piani, rumori e scricchiolii dapertutto e una botola che porta a una immensa, e cinematograficamente eccellente, soffitta. La casa è il vero e proprio valore aggiunto, protagonista alla pari degli attori. Poi l'azione si sposta nel bosco... Anche qua l'uso del luogo è straordinario, buio, alberi fitti -ma non troppo-, sensazione di possibili agguati a 360° e la rete di delimitazione come ennesima grande trovata. E non sono da meno i sotterranei in cui Lucas si aggira disorientato alla ricerca di Clementine usando come unica "bussola" le urla della ragazza (ottimo). In tutte e 3 le location c'è un uso superbo delle luci, raramente ho visto delle riprese che raccontassero un buio così reale ed efficace , chapeau. E il colpo di scena  in questo contesto non è il capolavoro che salva o rivaluta un film, ma solo l'ennesima perla di un piccolo gioiellino. Da subito la mente mi è tornata al correre che sentivo dentro casa quando, di solito, gli assassini normali si muovono con cautela. Colpo di scena poi che non avviene alla fine (a dimostrazione che non era su quello che si puntava) ma prepara lo spettatore agli ultimi 10 minuti, anche questi perfetti, in cui l'orrore si mischia alla tenerezza, la rabbia alla pietà (scena della pietra). E il campo medio in cui vediamo la ragazza strillare dietro la grata e le automobili passare sopra di lei è ma-gni-fi-co. Per non parlare del finale, quello definitivo, con l'autobus e la scoperta, finalmente, da dove provenisse quel terribile rumore. Unica pecca a rovinare un thriller perfetto sono le scritte in sovraimpressione finali in cui veniamo a sapere come sono andate a finire le vicende, scritte inutili, superflue, quasi dannose.
E Them riesce anche in un paradosso; le uniche due morti che vediamo non sono quelle dei protagonisti, ma quelle degli aggressori. Sarà solo horror, ma questa è scuola di cinema.

 

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