Regia di Eric Steel vedi scheda film
Il Golden Gate è il ponte simbolo di San Francisco che detiene però un macabro record: è il luogo in cui ogni anno avviene il maggior numero di suicidi al mondo. È questa la storia che il documentario The Bridge di Eric Steel vuole raccontare. Piazzando due telecamere a inquadrare il ponte per un anno - giorno dopo giorno per tutte le ore di luce - il regista ha filmato molti dei 24 suicidi avvenuti nel 2004. L'operazione ha in sé un certo fascino morboso e l'interrogarsi sulla morte come mistero supremo dona alle immagini un'innegabile forza dirompente. Dopo un po' però il naturale disagio tende a trasformarsi in fastidio. Le disturbanti immagini sono infatti montate con interviste - a parenti e amici dei suicidi o a sopravvissuti al tentativo di togliersi la vita - che cercano lo strazio a tutti i costi e segnano una poetica della sofferenza molto, troppo compiaciuta. Gli indugi sulle lacrime, montati a effetto con zoomate sui corpi che cadono, producono un ignobile effetto estetizzante. Quando poi il tutto viene condito con musiche West Coast - da Joni Mitchell ai Nada Surf - si ha la sensazione che l?intero progetto sia macchiato da un'indelebile carenza etica e che sia solo un?insopportabile messa in scena costruita a effetto su reali tragedie.
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