Regia di Eric Steel vedi scheda film
Decine di persone all'anno (la media è di circa una ogni 2/3 settimane) decidono di porre fine alla propria vita gettandosi da quell'altezza di circa 70 metri: quattro secondi a 190 km/h e un impatto che non dà speranza (o quasi). Le macchine da presa di Steel registrano impietosamente i lanci nel vuoto di molte persone, e poi, a ritroso, ne raccontano le storie attraverso amici e familiari. Storie di solitudine, di malattia, di schizofrenia, di tristezza, ma anche di routine e (apparente) normalita.
Alcuni momenti sono toccanti, altri un po' forzati, ma più che le parole è la forza delle immagini a colpire. Assistiamo inermi agli attimi in cui le persone scavalcano la ringhiera del ponte: chi si butta subito, chi resta a trovare la forza per compiere il gesto, chi sotto sotto spera di essere salvato, chi si fa il segno della croce e compie il passo nel vuoto. Un documentario sulla vita, morboso se vogliamo, ma tutto sommato intenso e che non lascia indifferenti. Ciò che mi inquieta in maggior modo, è che le persone immortalate nell'atto di togliersi la vita, un momento quantomai intimo e difficile, mai avrebbero potuto immaginare di essere in quel momento riprese da una telecamera. Giusto? Sbagliato? Ognuno segua la sua morale.
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