Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film
Inseguimenti, sparatorie, ricatti, morti ammazzati come piovessero: è il truce poliziottesco e sono gli anni '70 italiani, quando la cronaca ricordava ogni giorno episodi simili a quelli raccontati nel film. La realtà metropolitana è cruda e, come nei western, fatta di eroi solitari e cinici. Antieroi, per lo più. Il poliziotto è marcio, corrotto fino al midollo. E se ora ribellarsi alla malavita, viene fatto fuori. Desolante, girato con pochissimi mezzi (e si vede) e ormai già stravisto: praticamente tutti i film di questo filone si somigliano disperatamente. Bravo Caprioli, in un ruolo secondario.
Il commissario di polizia Malacarne è giovane, bello e corrotto. Ma, quando capisce di essere finito in un gioco più grande di lui, decide di tagliare i ponti con la malavita; il primo avvertimento è l'assassinio della sua ragazza, il secondo è fatale per lo stesso Malacarne.
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