Domenico Malacarne è un commissario corrotto. Insieme al suo complice, l'agente Garrito, fa affari con una banda mafiosa dedita principalmente al contrabbando. Quando però il gruppo criminale gli chiede la copertura per il traffico d'armi, il commissario decide di cambiare atteggiamento e contrastare i malviventi. La vendetta della mafia non si fa attendere mentre il suo ex complice Garrito decide di eliminarlo per prendere il suo posto.
Uno dei più crudi polizieschi italiani scritto e diretto, con solida mano, dal grande Fernando Di Leo. Un film dal ritmo incalzante, ricco di scene usualmente estranee al genere per quanto crude, impreziosito da personaggi secondari di grande carattere (Caprioli, Conte e Randone). Ottima, come sempre, la cinematografia di Franco Villa.
Milano. Dietro la facciata di impeccabile tutore dell'ordine, Domenico Malacarne (Luc Merenda) in realtà traffica con i boss malavitosi della città, coprendone le attività illecite e passando informazioni riservate. I suoi referenti sono Pascal (Raymond Pellegrin) e Mazzari (Richard Conte), titolari di un'agenzia di import-export a copertura del loro… leggi tutto
Domenico Malacarne è un commissario ammirato da tutti per le sue capacità operative. In realtà, è colluso col malaffare per soldi e potere. Poco alla volta finirà per tirare troppo la corda, fin quando arriva a perdere il controllo della situazione.
Buon film poliziesco del 1974 riscoperto solo di recente, giocato sulla dinamica dello sbirro corrotto,… leggi tutto
Altro film della decadenza di Fernando Di Leo. Questi rimase abbastanza soddisfatto del proprio lavoro, seppure soprattutto dal punto di vista tecnico, e contento lui... In realtà già la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti e Luc Merenda non era in grado di reggere, per l'intera durata di un film, un personaggio che fosse poco più che unidimensionale. Al contrario, gli… leggi tutto
Dopo la trilogia sulla malavita denominata del "Milieu", Fernando Di Leo sforna un vero e proprio poliziottesco come se ne facevano negli anni 70'. Pellicola che apparentemente non esce dai soliti cliché del genere: inseguimenti automobilistici al cardiopalma, violenze ed efferatezze talmente eccessive da risultare persino grottesche (una donna presa a ginocchiate in faccia e un gattino…
Il commissario Domenico Malacarne, assegnato alla questura di Milano, ottiene, nella lotta al crimine, una vittoria dietro l'altra, guadagnando popolarità ed anche un po' d'invidia tra i colleghi. E' un uomo nel fiore degli anni, atletico; vive insieme alla giovane gallerista Sandra e non si fa mancare nulla. E' giunto al successo grazie ad un accordo con alcuni criminali; li favorisce…
Il poliziotto è marcio Italia 1974- film raro che sarebbe riduttivo chiamare poliziottesco, questo film è duro come la roccia, spietato, puro noir, polar all’italiana sulle orme del grande Melville. Il protagonista assoluto padrone della scena, della storia e delle microstorie allegate è il commissario Domenico Malacarne magistralmente interpretato da Luc…
Milano. Dietro la facciata di impeccabile tutore dell'ordine, Domenico Malacarne (Luc Merenda) in realtà traffica con i boss malavitosi della città, coprendone le attività illecite e passando informazioni riservate. I suoi referenti sono Pascal (Raymond Pellegrin) e Mazzari (Richard Conte), titolari di un'agenzia di import-export a copertura del loro…
C'è del marcio ai vertici della polizia e lo stimato, affascinante ed azzimato commissario Domenico Malacarne (l'attore e modello francese Luc Merenda), dinanzi all'opinione pubblica un fido rappresentante della legge e nemico numero uno della criminalità organizzata, altro non si rivela se non un ennesimo portavoce di una corruzione ormai dilagante, garante del mercato nero…
Sbirro abile, il commissario Malacarne non esita a inseguire delinquenti violenti, e ad affrontarli a sberle e calci, e se i malviventi estraggono le armi, il poliziotto non sta a guardare. Figlio di un maresciallo dei carabinieri, sta facendo carriera, ma forse non è tutto oro quel che luccica, e il fatto che il funzionario di PS sia sempre presente quando accadono fatti di cronaca nera,…
Lo metterei tra i migliori esempi del genere. Per una volta non il commissario tutto d'un pezzo, baluardo della legge, persona di cui il cittadino può avere piena fiducia, ma uno che si fa gli sporchi affaracci suoi. L'unica pecca è un rigido Luc Merenda che, quando il copione gli impone di uscire dagli stracci nell'invettiva contro il padre, risulta oltremodo ridicolo e il capello…
Domenico Malacarne è un commissario ammirato da tutti per le sue capacità operative. In realtà, è colluso col malaffare per soldi e potere. Poco alla volta finirà per tirare troppo la corda, fin quando arriva a perdere il controllo della situazione.
Buon film poliziesco del 1974 riscoperto solo di recente, giocato sulla dinamica dello sbirro corrotto,…
Un perfetto esempio di “poliziottesco all’italiana”, di quelli che insieme al “western” omonimo hanno ispirato Quentin Tarantino. Come Sergio Leone nel decennio precedente aveva smontato, ricostruito e di fatto ucciso il western a stelle e strisce, i registi del poliziesco italiano anni ’70 offrirono una rilettura rivoluzionaria del “gangster…
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Commenti (2) vedi tutti
Non è un polar, non è un poliziottesco ma un buonissimo noir di Fernando di Leo
leggi la recensione completa di claudio1959Uno dei più crudi polizieschi italiani scritto e diretto, con solida mano, dal grande Fernando Di Leo. Un film dal ritmo incalzante, ricco di scene usualmente estranee al genere per quanto crude, impreziosito da personaggi secondari di grande carattere (Caprioli, Conte e Randone). Ottima, come sempre, la cinematografia di Franco Villa.
leggi la recensione completa di undying