Regia di Enzo Dell'Aquila vedi scheda film
Far West. Joe è uno sceriffo sui generis: vive e lascia vivere, nonostante in città imperversino due bande rivali. Che invece finiscono nel mirino del coraggioso vicesceriffo, sebbene il capo di una delle due fazioni di fuorilegge riesca a farla franca. Il bandito organizza così la vendetta contro il vice, ma a questo punto Joe decide di farsi avanti e intervenire personalmente.
Enzo Dell'Aquila è stato uno sceneggiatore attivo nella seconda metà degli anni Sessanta, durante i quali produsse una decina di copioni, arrivando a dirigerne tre. Questo è il suo terzo film da regista, scritto in compagnia di Fernando Di Leo, già sodale in qualche precedente opera; naturalmente è uno spaghetti western, il genere in cui maggiormente si era specializzato Dell'Aquila (che si firma Vincent Eagle). Al di là di una modesta dose di azione e una già più ridotta di violenza, ...e venne il tempo di uccidere offre poco, poche emozioni e poche novità in un filone che oramai, nel 1968, era nemmeno usurato, ma del tutto sfibrato, già percorso da innumerevoli titoli spesso e volentieri simili fin quasi all'identità. Anthony Ghidra e Jean Sobieski sono i protagonisti, vale a dire due volti minori solitamente relegati in particine di scarso respiro; nel cast compaiono anche Mimmo Palmara, Felicita Fanny, Furio Meniconi e Ivan Scratuglia. I mezzi a disposizione sono ridotti e il lavoro viene portato a termine più con mestiere che con effettiva partecipazione. L'operatore alla macchina è Pasquale Fanetti, futuro regista di softcore. 2,5/10.
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