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Thompson 1880

Regia di Guido Zurli vedi scheda film

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La recensione su Thompson 1880

di mm40
1 stelle

Nel far west c'è il cattivo della situazione che si impadronisce dei carichi delle diligenze facendo il bello e il cattivo tempo; un certo Thompson, esperto solo teorico d'armi, decide di mettersi alla prova come scorta. L'operazione funziona e per lo scontro finale Thompson prepara un'arma potentissima di sua invenzione, che lo renderà addirittura famoso nei secoli.

 

"Consulente ambientazioni: Demofilo Fidani". Questa pressochè inavvertibile e apparentemente insignificante righina fra i titoli di testa svela in realtà tantissimo sull'opera; Fidani (o Miles Deem) è stato uno dei principali autori di spaghetti western supertrash - non soltanto trash - della storia, capace di licenziare titoli in quantità industriale sfruttando sempre i medesimi interpreti (di serie Z), costumi, scene e storie. Ma ancora Fidani doveva esordire dietro la macchina da presa (lo farà l'anno seguente con Straniero... Fatti il segno della croce!); se ne deduce quindi che il buon Deem si è fatto le ossa (anche) su questa pellicola sgangheratissima firmata da un altro mestierante dozzinale come Guido Zurli. Thompson 1880 è una sorta di rilettura poveristica e grossolana delle vicende di Django (Sergio Corbucci, 1966), o comunque in senso più lato un rimaneggiamento dei già ritriti canoni del filone western all'italiana: l'eroe buono arriva in paese e sgomina la banda dei cattivi, (lieto) fine. Anche se il colpo di genio totale nella sceneggiatura firmata da Jesus Balcazar (da un soggetto di Enzo Gicca, tanto per spartire equamente i doveri della co-produzione italo-spagnola) risiede nel finale ambientato ai giorni nostri, a dir poco spettacolare nella sua completa idiozia: il Thompson protagonista del film è ai giorni nostri un perfetto sconosciuto la cui immagine campeggia però sulle pareti del Pentagono (Difesa USA) in quanto inventore di una speciale mitraglietta: quella che vediamo nel film, che è una specie di telecamera a manovella, qualcosa mai visto nè prima nè dopo questo Thompson 1880 (e quindi che invenzione sarebbe?). Perplessità a iosa a parte, nel cast ci sono l'inespressivo George Martin e una doverosa schiera di seconde e terze linee (Gia Sandri, Paul Muller, Ignazio Spalla, Dino Strano, Ivan Scratuglia) e c'è spazio anche per una comparsata o poco più di Gordon Mitchell. Se la regia non fosse così dannatamente noiosa e piatta e il complesso della trama risaputo, con un simile personaggio al centro della storia e con le falle logiche che la narrazione riserva ci sarebbero tutti gli estremi per aspirare allo 'scult'. Peccato. 1,5/10.

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