Regia di Goffredo Alessandrini vedi scheda film
Un film voluto fortemente dalla Magnani, che partecipò anche alla produzione, coinvolgendo anche una coproduzione francese, e l'idea sulla carta era più che interessante ed appetibile; sceneggiatori interessanti, ma scelta registica sbagliata, sia come personalità culturale che privata, essendo stato il marito della Magnani e non del tutto indenne da crisi e post crisi matrimoniali (lei stessa si definì, negli anni che la vide sposata con Alessandrini, un cesto di lumache, da quante corna aveva subito!).Il film passò, nella fase finale nella mani di Francesco Rosi, che allora era fresco della sua collaborazione con Visconti, e si mormora che Visconti girò anche alcune scene. La Magnani gioca su alcuni suoi stereotipi personali di drammaticità, non essendo stimolata da un regista di polso o che almeno le ispirava fiducia, e come è accaduto in altri film, quando questo le è venuto a mancare, la misura e lo stimolo vengono a perdersi e quindi tutta l'operazione di amalgama male e si sciupa una bella idea di cinema. Non siamo, come qualcuno scrive, nell'ambito di un film di avventura di genere, i riporti al risorgimento ed a certi fatti salienti lo ricordano continuamente e proprio questo che si rende didascalico e poco avvincete tutto il racconto.
Una storia che meritava di essere sfrutatta in maniera migliore
Un regista che non meritava un incarico come questo
Un grande ruolo che sembrava cucito per lei, ma nella realizzazione e nell'interpretazione sono saltate tutte le prerogative.
Visivamente giusto, non è propiamente da presepe, come certa critica insiste nel dire, solo che cade nello stereotipo, ma questa votla non per colpa sua, e meno manle che è stato doppiato.
Il traditore, personaggio troppo lapalissiano
Un caratterista ottimo
Un ottimo attore che conoscerà meglio sorti nel nostro cinema
Qui bambino, doveva avere un ruolo più felice nel nostro cinema, ma non ci riuscì
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta