Regia di Manuel Huerga vedi scheda film
Nel 1974 Salvador Puig Antich (Bruhl, l'attore che si era fatto notare con Goodbye Lenin) fu l'ultimo condannato alla garrota dal regime di Franco, in Spagna. Il film di Manuel Huerga ricostruisce le atmosfere di quegli anni con uno stile classico e sobrio, raccontando prima l'epoca dell'attività svolta dal protagonista presso il Movimiento Ibèrico de Liberaciòn (MIL), formazione di estrema sinistra che si autofinanziava attraverso le rapine, per passare poi a raccontare il periodo del carcere e infine la mobilitazione nazionale e internazionale per salvare la vita a Salvador.
Opera di forte impegno politico, Salvador è assai più convincente nelle parti più intimiste - quelle in cui si racconta il dolore dei familiari e dei compagni di lotta ma anche quello del secondino - che non in quelle più propriamente storiche, che sembrano occhieggiare a certi stilemi hollywoodiani senza averne la potenza iconografica. Una certa prolissità e il cedimento al sentimentalismo tolgono valore a un film comunque di grande interesse, che racconta la tragedia di uno dei tanti martiri del trentennio orribile di storia iberica.
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