Regia di Joel Schumacher vedi scheda film
Lo confesso: Joel Schumacher non l'ho mai sopportato. Il regista americano sa sicuramente come si dirige un film e può contare su uno stile personale e suggestivo, ma le sue pellicole sono sempre cupe, morbose ed opprimenti e, quasi sempre, eccedono nel mettere troppa carne al fuoco, con il risultato di saturare e deludere. "Number 23" è solo l'ennesima delusione di una carriera ormai lunga e quasi mai davvero convincente: uno squinternatissimo thriller psicologico, girato in uno stile moderno ed effettistico, ma francamente troppo improbabile e farneticante per non rischiare il trappolone del ridicolo involontario. Ridicolo involontario che purtroppo questa volta travolge anche il grande Jim Carrey (che, curiosamente, viene diretto per la seconda volta da Schumacher e, come in "Batman Forever", anche in questo giro recita il ruolo di un pazzo disturbato) e la brava Virginia Madsen. Tra assurdità assortite e rivelazioni a sorpresa che vorrebbero essere conturbanti ma che finiscono solo per essere farsesche, "Number 23" arranca pesantemente fino ad un incongruo finale consolatorio, a dir poco campato in aria. Brutto film: voto mediocre.
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