Regia di Joel Schumacher vedi scheda film
Classico film alla Joel Schumacher, mi spiego meglio. Number 23, così come altri film del regista, è un prodotto che promette e tiene incollato lo spettatore alla visione fino alla fine, salvo chiudersi in un epilogo tutt'altro che spiazzante (pur volendo esserlo). E' la storia di un assassino/accalappiacani che, causa trauma, ha smarrito la propria memoria. La ritroverà per vie rocambolesche, grazie a un misterioso libro che lo porterà a sviluppare un'ossessione, peraltro contagiosa, per il numero 23. Ogni cosa, regia compresa, viene ricondotta al numero 23 (non importa poi che si tratti di 32 o di 5, poiché il numero cinque è pur sempre formato dalla somma tra due e tre, ovvero 23, che poi si possa ottenere anche con un quattro e un uno è un dato su cui lo sceneggiatore sorvola). L'impulso paranoico/ossessivo, che sembra rapire sempre più il cervello del personaggio interpreto da Jim Carrey (qua tragico), cela una verità inconfessabile, anzi no... il senso di giustizia porta il protagonista a rivelare il suo peccato, in quanto in carcere qualcun'altro, una persona innocente, sta scontando la pena al suo posto.
Un grande Jim Carrey e una buona regia tengono a galla un film che, a poco a poco, tende a deludere le aspettative. "Bonissima" Rhona Mitra, in un ruolo marginale alquanto piccante da cui passerà a ruoli da protagonista (l'anno successivo sarà prima attrice nel post-apocalittico Doomsday).
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