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Mio fratello è figlio unico

Regia di Daniele Luchetti vedi scheda film

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La recensione su Mio fratello è figlio unico

di galaverna
7 stelle

Gli anni '60 e '70 hanno rappresentato un vero spartiacque tra il modo di vivere la politica per migliaia di giovani, stretti tra fazioni contrapposte che, soprattutto nel periodo finale, non disdegnavano l'uso della forza e della sopraffazione. Accio (un buon Elio Germano alla sua prima consacrazione cinematografica) è il terzo figlio di una famiglia di sinistra e, più per spirito di contraddizione che per vere convinzioni, si iscrive al Movimento Sociale venendo implicato anche in azioni violente, che lo vedranno contrapporsi al fratello Manlio (Riccardo Scamarcio). Un film originale, che sceglie di analizzare il contesto di quegli anni guardando più alle dinamiche familiari che a quelle di gruppo, anche se scivola un pò troppo nella retorica nel finale troppo utopico e scolllegato a quanto era avvenuto prima. Lucchetti sa comunque ancora una volta fondere "storie" e "Storia" con una innegabile abilità, seconda forse solo alla lucida analisi de "Il portaborse".

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