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Mio fratello è figlio unico

Regia di Daniele Luchetti vedi scheda film

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La recensione su Mio fratello è figlio unico

di bradipo68
6 stelle

La crescita di due fratelli apparentemente divisi dall'ideologia ma uniti dal legame di sangue nell'Agro Pontino e dintorni tra gli anni 60 e gli anni 70.La storia di Accio e Manrico a prima vista opposti per appartenenza politica(il primo è un sedicente fascista,il secondo è comunista soprattutto dopo che ha assaggiato la vita in fabbrica) è la cartina di tornasole attraverso cui vedere la storia dell'Italietta di quel periodo,nazione popolata di poveracci e agitata da fermenti politici più votati all'ideologia astratta che alla concretezza (e alla difficoltà) della vita di ogni giorno.Quel perodo di fermenti e di lotte politiche rimane abbastanza sullo sfondo nel film di Luchetti.Così facendo abbiamo un quadro della situazione abbastanza edulcorato(sembra che tra fascisti e comunisti si siano scambiati solo qualche sonoro cazzotto e qualche capocciata sul naso) e poco profondo.Emergono invece le contraddizioni dei due protagonisti,il fascista viene folgorato sulla via di Damasco mentre il comunista si dà alla clandestinità e alla lotta armata.Ed emerge soprattutto la crescita di Accio che ama la stessa donna amata dal fratello ma che rifiuta di farsi condizionare la vita dalla lotta politica Il film di Luchetti non è da condannare,ci mancherebbe altro,in questi tempi in cui i revival degli anni 60 assumono aspetti mocceschi Mio fratello è figlio unico è una piccola perla.Almeno prova a parlare di quegli anni ma sembra come frenato da ragioni di mercato,nella narrazione vengono fuori macchiette e stereotipi accanto a personaggi forti ma forse non sviluppati a sufficienza(per esempio quello della madre,una grande Angela Finocchiaro) e a momenti  in cui si respira aria di buon cinema(la parte centrale del film per esempio o anche l'incipit).Il problema di questo film è che sembra una versione di provincia del film di Giordana,La meglio gioventù, meno ideologica e più nazionalpopolare.La democrazia  in casa di Accio e Manrico è del resto amministrata in modo maccheronico:con dei sonori schiaffoni.La vera democrazia.

Su Daniele Luchetti

regia di discreta efficacia

Su Riccardo Scamarcio

ormai si è specializzato in parti da bel tenebroso

Su Elio Germano

a volte sopra le righema è decisamente bravo

Su Angela Finocchiaro

peccato che ha un personaggio forse non sviluppato a sufficienza

Su Luca Zingaretti

personaggio sgradevole

Su Diane Fleri

molto bella

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