Regia di Claire Devers vedi scheda film
un grosso cargo, fermo in porto. non si viaggia più. l'armatore ha venduto. i marinai accettano tutti la liquidazione e se nevanno per i fatti loro a cercare lavoro. rimangono il capitano e il suo secondo. e un giovane turco che vuole tornare a casa dall'amata che ha costretto ad essere la sua amata. sua madre per telefono lgli dice che non può tornare senza lavoro e così in una notte si sputtana tutti i soldi in un locale dove le ragazze son pagate per toglierti ogni centesimo. trattenuti bagaglio e passaporto, non gli rimane che tornare sulla nave. ma qui l'atmosfera è strana e avvolta da una sudaticcia foschia che annebbia il senno di uomini già abituati alla solitudine di mari in burrasca e compagnie virile e spigolose. le donne amate e desiderate rimangono un miraggio, un desiderio inappagato, perchè comunque qualcosa le separa da loro. magari quel continuo dondolio che fa andare fuori di testa, abituandoli a rapporti rudi e violenti. deliziosa la presenza della compianta marie trintignant. ottime le interpretazioni, soprattutto di miki manojlovic, ossessionato dalla moglie, dal sesso, dal contatto e dalla presenza del marinaio turco. e buono lo sguardo della devers che sa manipolare il materiale maschile con sguardo molto erotico, ma di quell'erotismo gay spinto senza essere pornografico. mai così naturale miki si aggira nudo per un'intera sequenza. e succulento il corpo del giovane turco che in una scena s'infila una mano nella mutanda ben riempita masturbandosi e pregando.
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