Regia di Claudio Malaponti vedi scheda film
Gesù entra in scena sui titoli di testa. Si presenta a un pubblicitario in crisi e lo costringe a riflettere sulla sua vita precedente (scattano i flashback) e su quella futura. L?uomo è stato un asso nel mestiere più cinico, ma ogni tappa del suo percorso professionale ed esistenziale, si intuisce, è stata una preparazione all?incontro. In sala ci sono due film (l?altro è Centochiodi) che chiedono allo spettatore di riflettere sull?eventualità di Cristo in Terra oggi. La concomitanza non va presa alla leggera. Solo che rispetto alla programmaticità intellettuale di Olmi il film di Claudio Malaponti si prende molti rischi, senza evitare le trappole che forse erano già nel testo di partenza (un romanzo di Pino Farinotti). Così le simbologie appaiono troppo spiegate e i significati diventano didascalici. Personaggi che si chiamano ?Giordano Bruni?, profeti di nome e di fatto (vedi Haber) a sottolineare ciò che andrebbe solo suggerito, dialoghi banali sul senso della vita e della morte come quello tra il protagonista e Rosalinda Celentano. Visivamente ci sono momenti affascinanti, ma la parabola è quanto di più vicino a una pagina di catechismo ci si potesse aspettare. L?uscita del film è stata improvvisamente posticipata per un contenzioso con la Coca Cola, che non ha visto di buon occhio Gesù con in mano la bibita.
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