Regia di Claudio Malaponti vedi scheda film
Chi può credere in questo tipo di operazioni? Già in fase di sceneggiatura le cose dovevano essere chiare, e, pur non avendo letto il romanzo, penso che lo erano anche nella fase del racconto di Pino Farinotti. La storia è una trappola a più trabocchetti e solo una sceneggiatura consapevole poteva evitarli ed prendere il toro per le corna come si deve. Una fotografia della nostra società perfetta, ma rappresentata nella maniera sbagliata, dire che sa di film tv della domenica è dire poco, la direzione stessa degli attori è davvero pessima, lo stesso protagonista sa di fasullo fin dalla sua entrata, eppure la trovata ci sarebbe, ma non è facile come sembra rappresentarla, e qunado c'è un inconsistenza di regista come questa, le cose fanno la figura ridicola che il film riesce in pieno a far fare. Il debutto stesso del regista con La Grande Prugna non poteva dare garanzie peggiori; il salto dalla storia proposta doveva essere notevole, e la scelta stessa del cast è davvero ai minimi termini, la firma alla sceneggiatura che accompagna quella disgraziata del regista è di Graziano Porta, che produce anche; per così dire che la cecità non ha fine.
Una trama presuntuosa che avevva bisogno di altro per poter emergere
Ma chi lo fa lavorare?
Irritante da qunato è falso
Gia il nome del suo personaggio è ridicolo e lui, anche se bravo da altre parti, da un fastidio quasi fisico
L'ammalata in fase terminale, che dire, fa meglio di quello che il regista le dice di fare
Il ruolo da santino di Gesù, giustificato alla meglio dal racconto
Ma ci crederà davvero a quello che dice?
Un personaggio che poteva essere la chiave giusta per una critica, ma è stato solo un falso allarme
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