Regia di Federico Zampaglione vedi scheda film
Il pregiudizio governa il mondo. Soprattutto se si tratta di stranieri e/o persone con usi e costumi diversi dai nostri, se poi la mente umana si inceppa fissandosi su atteggiamenti, gesti e parole, la tragedia è dietro l’angolo. Quando Vittorio e Marina cambiano casa, si ritrovano come vicini una coppia di polacchi dai modi strani e inusuali che destano sospetto senza un preciso motivo. Quando i due partono per un weekend, gli svaligiano la casa e i sospetti, pienamente infondati, cadono sulla coppia straniera e mentre Marina cerca di dimenticare l’accaduto, Vittorio sviluppa una vera e propria ossessione per lo strambo vicino, cadendo in un vortice di depressione che lo porterà a gesti inconsulti. L’opera prima, poco riuscita, di Federico Zampaglione (leader dei Tiromancino, per chi non lo sapesse) ha alla base un’idea vincente poco ben sviluppata anche se si intravede l’estro artistico. Di certo almeno gli sarà costata poco se pensiamo al fatto che ha utilizzato come attrice protagonista la sua compagna e come colonna sonora la sua musica che, almeno quella, crea sempre uno stato di piacere psicotico; mettiamoci poi qualche comparsata di pregio e un paio di sequenze da regista scafato (che non è, naturalmente) e il brodo è tratto (no, quello era il dado). Un film anonimo, piacevole allo sguardo ma dimentichereccio alla testa chepoteva venire mooooolto ma mooooolto meglio.
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