Regia di Federico Zampaglione vedi scheda film
Il musicista di grido si mette con l?attrice che piace. Il musicista ama il cinema come quasi tutti i musicisti. E l?attrice la musica, come quasi tutte le attrici. Il primo debutta nella regia. La seconda canta una canzone che ovviamente viene inserita nella colonna sonora del debutto del compagno di vita e finalmente di set e minaccia persino un intero cd. Il musicista divenuto regista dice che gli è piaciuto debuttare e che, appena potrà, realizzerà la sua opera seconda. Il giochetto è vecchio e in passato ha partorito risultati imbarazzanti (uno per tutti: Wenders e la povera Dommartin). Ora è il turno di Zampaglione-Gerini: il Tiromancino (dimenticavamo: firmano le musiche) e l?icona del ?famolo strano?. Quando si esordisce passando per Vicolo dei Miracoli accade sempre la stessa cosa: che il regista fa il regista basandosi sulle sue memorie di appassionato, che magari ha all?attivo qualche videoclip (è musicista) e chissà perché come se fosse il primo film girato nella storia del cinema o il primo film girato da un musicista che ama il cinema e che, dopo essersi innamorato di un?attrice, decide di debuttare. L?incisone (scusate) è per dire che Nero bifamiliare vorrebbe essere una commedia grottesca sulle ossesioni, sulla paura della diversità. E invece è il debutto di un privilegiato a cui hanno dato in mano un po? di soldi per un esordio che non aggiunge nulla e toglie spazio a chi il cinema lo sa fare davvero e ha qualche idea nuova per la testa. Nel naufragio persino la Gerini recita male. Per amore, solo per amore.
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