Regia di Per Fly vedi scheda film
Dopo il bellissimo "L'eredità", Per Fly torna a mettere in scena il limite umano. Il protagonista Carsten qui, come Christoffer nell'altro film, si dimostra inadeguato ad affrontare la situazione che gli si propone, e la sua difficoltà a gestire la cosa è portatrice di disagi per sè stesso e per chi lo circonda.
C'è da dire che, se Ultrich Thomsen/Christoffer (senz'altro attore più convincente di Jesper Christensen), chiamato a rispondere di scelte realmente importanti, affondava nel suo dramma spinto da una madre impossibile e imbrigliato in una bella storia d'amore con la sua donna che gli complicava le cose anzichè alleggerirle, Carsten non ispira lo stesso sentimento di "compassionevole solidarietà" dell'altro personaggio, essendo egli stesso l'artefice delle sue scelte, confuse ed infelici.
Ma è sulla debolezza nuda e cruda, più che sul giudizio che si può esprimere e che ne può conseguire, che Fly concentra la sua attenzione, anche in questo caso con un film ben riuscito.
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