Regia di Florian Henckel von Donnersmarck vedi scheda film
Lapidariamente, e da par suo, Joseba credo abbia rimproverato un'ingenua schematicità al film. Una elementarizzazione del messaggio che rischia il paio col facile buonismo. Io l'ho trovato delicato, rispettoso ma costruito, con uno svisceramento dei caratteri fin troppo delineato, a necessario sostegno dell'economia del narrato. D.D.R, piena guerra fredda, la Stasi che controlla mezzo mondo a caccia delle virgole. Il cardine della storia è la revisione di pensiero e comportamento sia del sorvegliante in carriera, preciso, asettico, incartato nella sua bovina fedeltà alla causa, sia del sorvegliato, brillante commediografo che per quieto vivere rinuncia a "graffiare" il sistema, e della sua compagna, attrice ed amante - suo malgrado - di un grosso funzionario di Stato. Spiando e rispiando Wiesler si accorge di essere entrato nella vita della coppia, e di poter direttamente interagire, anche toccato decisamente dal fascino dell'attrice, ed ergersi, in qualche modo, a paladino di tutt'altra causa. L'epilogo risulterà illuminante seppur vagamente arrampicato. Le pecche le troviamo nei buchi di sceneggiatura, negli incastri ingenui, nei dialoghi esili, nei contrasti esistenziali poco probanti, nei caratteri spesso tagliati con l'accetta. Avrei voluto notare di meno l'approssimazione e restarmi a godere l'emozione, ecco.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta