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Le avventure galanti del giovane Molière

Regia di Laurent Tirard vedi scheda film

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La recensione su Le avventure galanti del giovane Molière

di cherubino
8 stelle

Fabrice Luchini. Quanto mi piace questo attore, con quella faccetta un po' così... un uovo in cui spuntano due occhietti azzurri da ingenuo che diventano furbi senza preavviso... Quel che ci vuole per non accantonare il film, una storia leggera come spuma, fra quelli destinati ad essere dimenticati in fretta.

 

 

LE AVVENTURE GALANTI DEL GIOVANE MOLIÈRE (2006)

 

Le commedie francesi qualche anno fa non me le perdevo, in sala, però non avevo visto questa nonostante la presenza nel cast di Fabrice Luchini. Quanto mi piace questo attore, con quella faccetta un po' così..., un uovo in cui spuntano due occhietti azzurri da ingenuo che  diventano furbi senza preavviso: un misto, per me, non solo come viso, fra Macario e Gene Wilder.

Quel che ci vuole per non accantonare il film, una storia leggera come spuma, fra quelli destinati ad essere dimenticati in fretta senza che ti lascino nulla. Il merito non è solo suo, naturalmente: ambientazione perfetta, regia accurata (di Laurent Tirard ¹) e partners adatti ai ruoli.

Sì, la differenza la fa lui, il delizioso Fabrice, nei panni (elegantissimi) del ricco e vacuo (ma simpatico) Monsieur Jourdain.  E poi, in ordine personale di gradimento, Laura Morante ² (la moglie Elmire che si pentirà di aver colpevolmente trascurata) splendida donna (cinquantenne!) che susciterà comprensibilmente i desideri del giovane Molière non appena gli capiterà di intravvederla di spalle, per un attimo, senza abiti.

 

 

 

Il giovane (interpretato da Romain Duris ³) non è ancora il grande Molière; è il capocomico di una piccola sgangherata compagnia di teatro itinerante che non vede l'ora di raggiungere una volta liberatosi dall'impegno riservato che ha dovuto (pur di evitare la prigione) assumere nei confronti di Jourdain: istruirlo nell'arte del recitare, quel tanto che basti per farlo entrare nelle grazie della marchesa Célimene (Ludivine Sagnier •) di cui da tempo è invaghito. Facendosi passare per precettore (religioso) della figlia agli occhi della signora Elmire; col nome - guarda caso - di Tartufe ♦.

 

 

Riuscire a parlarle almeno una volta è l'ambizioso (?) obiettivo di Jourdain che, ingenuo com'è, conta anche sull'appoggio, assai oneroso, dell'amico Dorante, molto introdotto ('dà del tu al re', dice): personaggio infido a caccia di quattrini (ben reso da un attore che non conoscevo, Edouard Baer) che punterà pure al matrimonio del proprio figlio con la figlia di Jourdain, la quale diventerebbe così "contessa": anche di un titolo nobiliare in famiglia Jourdain sente il bisogno.

 

 

Non ho indicato la presenza di spoiler giacchè chiudo qui le informazioni sulla trama: spero di aver indotto qualcuno a vedere il seguito.

Toni da pochade, è stato scritto, alternati a momenti più seri per cui il film 'perde di organicità': probabilmente è vero ma tutto sommato il film secondo me non ne ha avuto nocumento e credo che mi ricorderò a lungo di essermi divertito.

 

 

 

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¹ Laurent Tirard (ora cinquantenne) debuttò alla regia con questo film. Vidi e apprezzai anche il successivo (del 2009): "Il piccolo Nicolas e i suoi genitori". Poi ne ha girati altri tre, l'ultimo nel 2016: "Un amore all'altezza".

² Laura Morante (ora sessantunenne) iniziò la sua carriera a teatro con Carmelo Bene, giovanissima. Esordì al cinema ventiquattrenne, con Giuseppe Bertolucci ('Oggetti smarriti', 1980) e l'anno dopo fu col fratello Bernardo ('La tragedia di un uomo ridicolo'). Ha girato più di 60 film. Ricordo bene "Il figlio più piccolo" (Pupi Avati, 2010) nonchè "La stanza del figlio" (Nanni Moretti, 2001). L'ultimo è del 2016: "L'età d'oro".

³ Romain Duris (ora quarantateenne) ha interpretato poco meno di quaranta film; l'ultimo, di quest'anno, diretto da Ridley Scott ("Tutti i soldi del mondo"). Prima di questo, ne vidi uno solo, cui sono molto affezionato,"Tutti pazzi per Rose" (2012): in ambo i casi mi è sembrato assolutamente all'altezza dei ruoli anche se... forse senza motivo, istintivamente, non mi ha ispirato molta simpatia. Cercherò di rivederlo in altri film.

Ludivine Sagnier. È nata nel 1979, dunque in questo film aveva già 27 anni (ed io non avevo visto alcuno dei 23 film da lei interpretati).
Leggo sia considerata molto bella, io qui non me ne sono accorto. Sulla interpretazione, che dire? Il suo personaggio è forse volutamente antipatico (una salottiera il cui successo con gli uomini non si giustifica nè per l'aspetto nè per le parole). In questo senso è reso perfettamente. Spero non sia anche colpa dell'attrice: a disagio volendo sembrare più vecchia (o più giovane?) della sua vera età? O a disagio perchè troppo vestita?

♦ Molière mise alla berlina nelle sue opere l'ipocrisia dell'aristocrazia nel Seicento, immersa nell'amore per il lusso, sfarzo e null'altro, non solo a corte. Erano i tempi di Luigi XIV, che per anni impedì l'esecuzione in pubblico del suo "Tartufo".

Nel prosieguo di questo film effettivamente ci sono scene che richiamano quella famosa commedia. In generale, si ipotizza che nelle sue commedie Molière abbia preso spunto da queste sue avventure giovanili, quasi certamente frutto di fantasia. Ma chi può esserne proprio sicuro?

 

P.S.

Di Fabrice Luchini che dire? È un grande e di sicuro lo conoscete tutti: non bisogna lasciarsi sfuggire alcun suo film. Non è giovanissimo (66 anni) ma spero che ci possa allietare ancora per molto tempo.

Così a memoria, ricordo alcuni titoli: LE DONNE DEL SESTO PIANO - MOLIÈRE IN BICICLETTA - LA CORTE. E "Gemma Bovery" cui dedicai una delle mie prime recensioni (****) il 3 marzo 2015, a un mese dall'iscrizione a Film Tv.

 

Buone Feste a tutti!

cherubino

 

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