Regia di Neil Burger vedi scheda film
Eduard (Aaron Taylor-Johnson prima e Edward Norton poi) e Sophie (Eleanor Tomlinson e Jessica Biehl) si incontrano da bambini e poi da ragazzi nell'Austria dell'Ottocento ma a dividerli è la differenza di lignaggio tra i due: cresciuto e, con il nome di Eisenheim, Eduard diventa un'illusionista, seguito da Uhl (Paul Giamatti), un'ispettore che cerca di far luce sui suoi trucchi, e ritrova Sophie, nel frattempo diventata una donna bellissima, ma il loro amore è ancora una volta contrastato da altri che hanno già deciso le loro sorti per la Ragion di Stato. Colpi di scena si susseguiranno fino ad un (in)atteso epilogo.
Neil Burger dirige 'The illusionist' nello stesso anno del coevo 'The prestige' di Christopher Nolan e per gran parte della critica possiede la 'colpa' di non essere un'opera sul binomio apparenza-realtà ma unicamente una tormentata storia d'amore dove magia e illusionismo fabbo solo da sfondo al corpo centrale del film.
A mio avviso invece, pur ritenendo inferiore tale film a 'The prestige', anche 'The illusionist', a una attenta visione, dice qualcosa sulla differenza tra ciò che è e ciò che sembra e quindi parla anch'esso di quella (grande) illusione che è il cinema e non è soltanto un contrastato affair tra un uomo e una donna nel corso degli anni.
Neil Burger, anche autore dello script, tratto dalla breve storia 'Eisenheim the illusionist' di Steven Millhauser, riesce a fondere in maniera egregia - con solo qualche leggero impantanamento e lungaggine nell'arco della narrazione - le tre anime del film, quella mélo, dell'amore tra i due, con le mille vicissitudini e avversità e ostacoli di ogni sorta che si frappongono tra loro, quella mistery, rappresentata da trucchi e magie di Eisenheim, braccato da Uhl prima e dall'infido principe Leopold (Rufus Sewell) dopo e la detection story, che porta alla ricerca del 'colpevole', con il colpo di scena finale, che ribalta da cima a fondo tutto la storia, facendogli accrescere il suo significato recondito.
Tra i quattro attori principali, a brillare maggiormente sono Edward Norton nei panni del mago e Paul Giamatti, che da cacciatore si trasforma in 'complice' del primo.
Un'opera complementare a 'The prestige', che aggiunge ed integra quanto detto e mostrato da Nolan, avvolta nelle magistrali luci dai prevalenti toni scuri del direttore della fotografia Dick Pope.
Voto: 7+ (visto in v.o.s.).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta