Regia di Gabor Csupo vedi scheda film
Già dal trailer (“…dai creatori de Le cronache di Narnia…”) il film strizza deliberatamente l’occhio ad un pubblico in età puberale, promettendogli l’ennesima avventurosa fiaba fantasy (anche se, a conti fatti, gli effetti speciali digitali non divorano la storia come accade sovente in produzioni di questo genere; bradipo68). E invece, verso la fine, lo spiazza di brutto virando bruscamente sul drammatico, così da trovare impreparato qualsiasi pubblico (non solo quello più imberbe), ma anche lo stesso giovane protagonista (J.Hutcherson, a mio avviso, inadeguato). Infatti, mentre anche lo spettatore più distaccato e dalle spalle larghe stenta a trattenere almeno una lacrimuccia, lui niente, non fa una grinza (per la serie: apatia portami via). Certo, deve passare il messaggio che, per alcuni ragazzi, la fantasia è il solo mezzo di elaborazione e di superamento del lutto. Non una pericolosa fuga dalla realtà, ma un modo di imbrigliarla e darle senso (arkin). Ma un po’ più di toccante realismo (forse un ossimoro, però, visto il genere) ne avrebbe agevolato la trasmissione.
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