Regia di Marco Risi vedi scheda film
Un film sbagliato questa prima cinebiografia di finzione su Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi. Vuole raccontarne il mito, ma s?impantana nella cocaina. Vuole far rivivere le incredibili gesta creative del pibe de oro ma rimane vittima del proprio voyeurismo. Dove sono finite le lotte politiche dell?ex fantasista del Napoli, le sue complicità con Fidel Castro e Chavez, i suoi attacchi furiosi contro Blatter e contro Ferlaino, il suo vero, reale, autentico anticonformismo? E dove sono i suoi compagni di spogliatoio, i Ferrara, i Bagni, i Giordano? Non ci sono. Perché Maradona ? La mano de Dios è un film pensato e realizzato per l?Argentina e i popoli sudamericani. Ed è una pellicola assai mortificata in sala di montaggio, con tagli che si sentono e appesantiscono parentesi che potevano tranquillamente finire nel cestino del programma Avid. Marco Risi non crede molto nella sua operazione e la prova del nove è costituita dall?uso del materiale di repertorio che non solo sostituisce la rielaborazione cinematografica delle partite, ma le annienta, sottolineando ancora una volta la supremazia del documento sulla fiction. Insomma: incerto se romanzare l?incredibile percorso umano e professionale di Maradona o riproporlo come documento storico, Risi rimane a metà, non sceglie (e quando sceglie sceglie male), non affonda, non approfondisce, non coinvolge. Leonardi è mimetico quanto basta per non rilanciare un Dieguito che avremmo voluto più originale.
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