Regia di Marco Risi vedi scheda film
Marco Risi ci ha provato ed ha miseramente fallito.
Avevo già visto questo film alla sua uscita cinematografica e mi sono apprestata a rivederlo, quando la Tv lo ha riproposto, per cercare di carpire quel "qualcosa" che credevo mi fosse sfuggito nella prima visione ma che, invece, non c'è.
Credo sia impossibile raccontare la vita di un uomo che in una ne ha vissute tante, Maradona, nel cui nome già risuona un'intera esistenza , non può essere soggetto di film soggetti a breve durata, ci vorrebbe una saga, forse anche una fiction, per raccontare in pieno gioie e sregolatezze. Invece ci offrono un insieme di flashback e di forward (che sono troppi e insopportabilmente confusionari) tra cui deve destreggiarsi un Marco Leonardi che ricorda "El Pibe de oro" solo dai riccioli e un po' dallo sguardo perso e assente. Già dal titolo si intuisce quel "troppo" (perchè aggiungerci "La mano de Dios" e non lasciarci solo un nome che è già più che sufficiente?) che poi aleggia per tutto il film, un troppo rinchiuso in una pellicola che il regista non è stato in grado di "allungare" a suo piacimento, una pellicola rimpilzata di richiami ad un passato che viene dipinto roseo anche quando roseo non è. Si potrebbe paragonare ad un trailer, un'anteprima ben riuscita di un film incapace di essere rappresentato perchè eterno.
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