Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Tempo fa avevo visto di Olmi due film che non mi erano dispiaciuti, soprattutto il secondo: Il mestiere delle armi e Cantando dietro i paraventi.
Mai avrei pensato che avrebbe diretto un film con protagonista Raz Degan, come mai avrei pensato di vedere un film con Raz Degan. E, colpo di scena, il buon Raz se la cava benissimo! Ma guarda te. Il film è caruccio, siamo sul 6; e come ci sono film tratti da romanzi, questo è un film, si potrebbe dire, che espone un saggio, o meglio alcuni pensieri di Olmi, tra cui ne spiccano due: “Tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico” e “il giorno del Giudizio, Dio dovrà rendere conto di tutte le sofferenze del mondo”.
In breve, è la storia di un professore di filosofia che di notte pianta un chiodone in ogni libro antico di una biblioteca preziosa, e scappa, a cambiare vita. Seguono vicende lungo il Po. La scena con tutti i libri, a terra e sui tavoli, ognuno con sto chiodone di 20 cm, è molto suggestiva. Gli altri attori non sono professionisti (credo, almeno) e si vede. Nel parlato il film ha frequenti cadute, tranne che nel protagonista, che regge alla grande il film anche nei frequenti silenzi. E chi l’avrebbe detto, Degan è bravo. Mah.
Decisamente valida, complimenti
Olmi gira bene da par suo, e si toglie qualche sassolino...
Beh, che sorpresa. Ci fa proprio una bella figura.
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