Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
La stroia è semplice. Definizione corretta sarebbe "una parabola", molto metaforica, con personaggi ben delineati, al limite del naif. Una parabola dove la morale, però, sfugge, si fa molteplice. E nessuno resta assolto del tutto. Nemmeno Dio. Il tutto è ottimamente narrato dal regista, che sa bene il fatto suo, accompagnato da una simpatica colonna sonora. Resta, però, un vago senso di vertigine, di sproporzione, nel guardare a queste storie lungo il Po, epurate dal fervore sanguigno di Don Camillo ma in sostanza altrettanto semplici, e lontane mille miglia da quelal dimensione decisamente meno aulica e più disincantata, immensamente più vera, di Radio Freccia
Un professore di filosofia, filosofo anche lui, di un'università cattolica, prossimo a prendere i voti, ha una profonda crisi mistica. A cosa sono serviti, tutti i libri del mondo, davanti alle miserie e sofferenze umane. E Dio, dov'é? Nei libri, o tra gli uomini, fattosi di nuovo Cristo ma ormai incapace di risorgere dalla croce quitidiana ditanti. Eppure, proprio in tanti e per tanti, risorto in cento gesti semplici di fratellanza.
Sembra nato per questo ruolo
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