Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
L'incipt iniziale è folgorante: la visione di una intera biblioteca di libri sacri crocifissi al pavimento da pesanti chiodi evoca sensazioni dissacranti dal grande impatto emotivo. Il valore dei libri è nullo se il loro contenuto viene disatteso: una perfetta sintesi figurativa da maestro quale è Ermanno Olmi qui al suo ultimo film di finzione prima di dedicarsi unicamente al genere documentaristico. Peccato che poi la "parabola" del regista stilizzata sulle gesta di un neo-cristo errante interpretato da un dignitoso Raz Degan conduca poco più in là di un affannato sospiro incartandosi su di un personaggio che non riesce mai ad essere completamente credibile. Il ritorno alla vita rurale, tanto amata da Olmi, e l'incontro con la povera gente di provincia emarginata dal mondo globale rimane quantomeno incompiuto, sconfinando spesso nell'imbarazzo per le pretenziose affermazioni e per le pillole di saggezza che questo messia del XXI secolo snocciola al suo pubblico. Un film troppo ambizioso che non si autosostiene vanificando un soggetto certamente interessante. Voto: 6
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