Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Come troppo spesso accade, la gloria vien riconosciuta postuma. E' stato così pure per Olmi, non già per ragioni di trapasso biologico, quanto piuttosto - rilievo ben più mesto - in seguito a profondo e, si teme, irreversibile, Coma Creativo. Dopo Bud Spencer (che pur se la cavò) il prodigo Ermanno vuol sdoganare un altro fenomeno-parastatale: il Raz Degan dei festini portocervici e delle copertine patinate. Del resto, sono-fatti-suoi. Già più 'nostri' diventano, invece, nel momento in cui, sventurati, ci si accinge alla spericolata visione di codesta 'opera'. Che dire. Lo scempio del testo scritto, come ai tempi della Santa Inquisizione, propagandato per scelta 'caritetevole' e 'panteistica'. Un pauperismo d'accatto ed un'iconografia cristo(il)logica da spot sull'8 per mille. Un cast di dilettanti tra i più goffi al servizio d'una regia da televendita di Belle Intenzioni & Prodotti da Forno. Ci-ne-ma..? ma siamo seri. Quasi meglio gli splatter goebbelsiani di Mel Gibson.
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