Regia di Robert Hampton (Riccardo Freda) vedi scheda film
Un gruppetto di ragazzi ripara in una villa abitata da una coppia di coniugi ricconi. I padroni di casa sono molto accoglienti, specie con l'unica ragazza del gruppo. La tragedia è solo alle porte.
Estratto dagli archivi segreti della polizia di una capitale europea è un titolo totalmente fuorviante e che sembra essere stato coniato mescolando e assemblando a caso parole tratte dai titoli standard di quel periodo: lo spettatore che si aspetta un poliziesco o quantomeno un giallo rimarrà parecchio deluso. Trattasi infatti di uno sgangherato horror 'alla gotica', più che gotico a tutti gli effetti: una pellicola messa in scena con molta approssimazione e altrettanta fretta, basata sul classico canovaccio del gruppetto di ospiti - loro malgrado - di una villa/maniero per una notte, al termine della quale parecchio sangue sarà scorso. Sorprende quindi trovare il nome di Riccardo Freda, veterano (classe 1909) e apprezzato artigiano del cinema nostrano, dietro la macchina da presa; la verità però sembra essere un'altra: Freda si stancò molto presto del progetto e abbandonò il set a riprese appena iniziate, così la produzione chiamò Filippo Walter Ratti a completare il film (cioè a girarlo pressochè per intero). Sulle capacità di Ratti è meglio non esprimersi, specie se paragonato a Freda; il risultato finale, anche per colpa della sceneggiatura di Mario Bianchi, banalotta e poco fluida sul piano narrativo, è in definitiva dimenticabile. Fra gli interpreti: Camille Keaton, Luigi Pistilli, Luciana Paluzzi, Paul Muller, Maximo Valverde, Giovanni Petrucci, Josè Calvo e Irina Demick; dai cognomi si intuisce che la co-produzione dietro all'opera batte le bandiere italiana e spagnola. Per Freda è il terzultimo titolo di una filmografia ben nutrita (oltre 40 titoli diretti in quasi altrettanti anni); seguiranno Superhuman e Follia omicida nel 1979 e nel 1981, dopo una pausa significativa. 2,5/10.
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