Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
Charlot fa l’uomo di fatica in un alberghetto di provincia: continuamente maltrattato dal padrone, si consola facendo la corte a una ragazza, che però gli preferisce un giovane di città costretto a fermarsi nel villaggio per un incidente d’auto; ma, quando quest’ultimo parte, i due tornano in armonia. Uno dei migliori corti di Chaplin, un gioiellino che mescola abilmente comico e drammatico. Al di là dell’insolita ambientazione campagnola, Charlot è sempre un poveraccio che sgobba tutto il giorno, subisce le angherie altrui e non ha la capacità di cambiare la propria situazione; il lieto fine arriva senza nessun intervento da parte sua, come il risultato secondario di agenti esterni: il giovanotto, con ogni evidenza, considera il soggiorno nel villaggio una parentesi senza importanza e lascia campo libero al rivale senza neanche rendersene conto. Memorabile la gag della colazione, con la gallina appoggiata sulla padella per scodellare un uovo e la vacca munta direttamente sulla tazza del latte. La scena onirica con le quattro ninfe e relativo brusco risveglio anticipa il sottofinale de Il monello.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta