Regia di Zack Snyder vedi scheda film
Quello che mi piace di meno di '300' di Zack Snyder, tratto dalla Graphic Novel di Frank Miller, non è la sua scarsa attendibilità storica - se si cerca in rete si trovano decine di inesattezze - né tantomeno la sua valenza ideologica, poiché sono d'accordo con il critico del Newsday Gene Seymour che afferma: ''Il film è semplicemente troppo maledettamente stupido per supportare una qualsiasi ideologia'', ma la sua pochezza a livello di regia, interpretazioni e delineazione (se esistente) psicologica dei principali personaggi della contesa.
'300' prende spunto dalla storica battaglia delle Termopili combattuta in Grecia nel 480 a.C., tra le truppe greche, comandate dal re spartano Leonida (Gerard Butler), che tentano di fermare le soverchianti armate dell'esercito persiano, capeggiato dal sovrano Serse: nonostante la disparità delle forze in campo (le cifre sono discordanti tra i vari storici ma il rapporto tra greci e persiani è di circa dieci a uno), Leonida e i suoi trecento spartani, gli unici rimasti alla fine a difesa del passo, resistono strenuamente per tre giorni fino ad essere massacrati tutti, ma passa attraverso la netta influenza dell'opera di Frank Miller e ciò partorisce una regia che, assecondando le tavole del fumetto, produce statiche scene con dialoghi nella maggior parte dei casi risibili e, al contempo, scene di battaglia - che dovrebbero essere il punto di forza del film - a dir il vero ben poco plastiche, poiché infarcite dall'abuso di ralenti, che dilatano all'inverosimile quanto mostrato, producono un effetto videogame, che ricorda lo stile usato dai fratelli Wachowski nella trilogia 'Matrix' e, alla lunga, stancano e annoiano per la loro ripetitività.
Le interpretazioni poi, sono tutte caratterizzate dall'eccesso e dal parossismo recitativo, tutti gli attori sono sopra le righe, da Gerard Butler nel ruolo di Leonida, al suo scudiero Stelios (Michael Fassbender) fino al traditore Terone (Diego Ribon) e forse la meno peggio è Lina Headey, nell'unico ruolo femminile di rilievo in un film maschilista come questo, la regina Gorgo.
Infine sullo scavo psicologico, assente, e la caratterizzazione figurativa si tocca il fondo: guerrieri spartani ululanti, persiani che sembrano partoriti dalla saga de 'Il signore degli anelli', animali anch'essi derivanti da un universo fantasy, Leonida un invasato, il re Serse (Rodrigo Santoro) un gigante dedito al piercing, il traditore Efialte (Andrew Tiernan), del quale nemmeno gli storici hano lasciato una descrizione, ritratto come un essere deforme.
Un'opera da dimenticare.
Voto: 4 (visto in v.o.s.).
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