Regia di Brian Robbins vedi scheda film
Cosa c’è di peggio, al cinema, di una commedia pallosa? Semplice: un comico demenziale che strappa sorrisini solo a mezza bocca… “Norbit”, film del 2007 per la regia di Brian Robbins, è esattamente una commistione di commedia e film demenziale, e riesce, nello stesso film, a raggiungere entrambi gl’infelici traguardi di cui sopra.
Si tratta, in sostanza, dell’ennesimo film che riporta in auge la legge di Murphy (quella di Eddie, chiaramente) ossia concentra su un attore istrionico 2-3 personaggi insieme (legge conosciuta in Italia con l’appellativo “Legge di Verdone”). Un povero orfanello, stupidotto e senza guida, finisce nelle grinfie di una moglie cicciona e dei suoi tre fratelli malviventi. L’amore conosciuto da ragazzo all’orfanotrofio ritorna e, grazie a quest’ultima ed al vecchio patrigno siculo-cinese, l’asfissia (fisica e psicologica) della cicciona su Norbit finisce.
Il film non ha spunti degni di nota. È un film fatto giusto per monetizzare (alla “Grande, Grosso e Verdone”, per capirci): un ritorno indietro del vecchio Murphy, che come ai tempi della famiglia del professore matto (correva l’anno 2000), si fa carico di interpretare Norbit, la moglie cicciona ed il patrigno. Risate col contagocce e voglia infinita di tirare il DVD dalla finestra. Ci si trattiene per la presenza angelica di Thandie Newton, nel ruolo di Kate, l’eterna fidanzatina di Norbit, per la performance del doppiatore italiano Accolla (sempre più sorprendente per bravura) e per l’assenza sostanziale di volgarità.
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