Regia di Michael Lehmann vedi scheda film
Il tentativo di riportare in vita la commedia americana nella sua forma piu classica fa segnare un altro colpo a vuoto con questo film il cui titolo da solo ne riassume il difetto principale ovvero quello di far ruotare l'intera storia attorno al personaggio della Keaton diventata oramai nume tutelare del genere e pronta a timbrare il cartellino con un altro ruolo da indomita bisbetica alle prese con problemisentimentali suoi ed altrui il cui livello di introspezione fa sembrare le affermazioni della De Filippi trattati di psicologia freudiana. Certo la seneggiatura è banale nel creare le premesse per il solito lieto fine ed anche le interpretazioni di contorno che di questi prodotti rappresentano la spina dorsale sono qui al minimo sindacale con uno stuolo di attori resuscitati dalla morte catodica e completamente privi di quella personalità che invece dovrebbe caratterizzarli ma la cosa piu disturbante è la costante presenza della stagonata attrice americana che non solo gigioneggia peggio di Al Pacino ma da vita ad una serie di gag che irritano per stucchevolezza e prevedibilità facendo infrangere i sogni di gloria di Mandy Moore sempre alle prese con il tentativo di aggiudicarsi il premio di fidanzatina americana. La presenza di una canzone che è stato il tormentone pubblicitario del cinepanettone vanziniano è il segnale della resa incondizionata del film e soprattutto dello spettatore.
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