Regia di Giambattista Avellino, Salvo Ficarra, Valentino Picone vedi scheda film
Mi stanno simpatici Ficarra e Picone, sono due delle poche facce televisive che non mi dispiace guardare, a volte hanno anche avuto la capacità di farmi (sor)ridere. Nonostante questo, sono sempre stata contraria all’approccio cinematografico di chi è nato per fare tv, spesso comica. La cosa assurda di questa pellicola è che parte bene, molto bene, poi, ad un certo punto, inspiegabilmente, si perde. La storia è carina, verosimile, e di certo ispirata a qualche storia popolana o sentita in tv. Interessante è anche il modo in cui viene raccontata, partendo da due vite diversissime che si intrecciano per caso, senza sapere che hanno in comune molto più di quanto immaginano: appena nati, per un dispetto della fortuna, sono stati scambiati nelle culle (uno era il sette l’altro l’otto, da qui il titolo) e ognuno ha vissuto la vita dell’altro. L’incontro sconvolgerà le loro esistenze e creerà una serie di equivoci divertenti. Sono bravi, fino ad un certo punto, Salvatore e Valentino, a reggere il gioco, all’inizio sono simpatici e spigliati, hanno mordente e creano la giusta atmosfera finché le battute cominciano a scemare di intensità e di capacità di intrattenimento. La seconda metà della pellicola infatti risulta più spenta e lo stesso finale, seppur simpatico, a tratti annoia. Il film, in sostanza, non è male, è un buon prodotto, non di altissima qualità ma capace di intrattenere.
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