Regia di Mark Steven Johnson vedi scheda film
Se siete tamarri dentro ma avete fidanzati e/o fidanzate che non vi lasciano esprimere, mandateli nella sala accanto a vedere Özpetek e imboscatevi qui: Ghost Rider è il vostro film. Introdotta dallo stesso cantore delle gesta del Grande Lebowski, Sam Elliott, la storia del demoniaco motociclista si potrebbe scrivere su un francobollo. Patto col diavolo, perdita dell?anima, tentativo di riconquistarla combattendo un degenere figlio dell?inferno in procinto di trasformarsi in Legion. Il tutto a braccetto con Eva Mendes, che non a caso si chiama come colei alla quale si pensò per inventar la donna. Nicolas Cage truccato come Mino Reitano è al suo peggio: impossibile resistergli. Il resto è uno schiocco di frusta, puzza di benzina, fruscio di giacche di pelle, torrido blues texano, cerchioni infuocati, asfalto che scotta, metamorfosi in digitale spinto, versi gutturali di demoni ubriachi e rock?n?roll da suonare a tutto volume. Cosa volere di più? Un pizzico di west, forse? Be?, non manca neppure quello, con il nostro teschio borchiato e fiammeggiante che prende al lazo un elicottero e il Ghost Rider originario pronto a cavalcare ancora libero e selvaggio nella prateria. Pollice medio per scrupolo di oggettività critica, ma il filmaccio è sublime.
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