19 ottobre 2007: George W. Bush viene ucciso dopo aver tenuto un discorso in un hotel di Chicago. Sullo sfondo delle proteste pacifiste contro la guerra in Medio Oriente e la paura per gli esperimenti nucleari della Corea del Nord, l'Fbi inizia le indagini per trovare i responsabili, ma il caso è destinato a restare irrisolto. Anni dopo, un documentario cerca di fare chiarezza.
Note
Un "mockumentary", cioè un falso documentario che provocatoriamente immagina l'assassinio di uno dei più controversi presidenti Usa del XX secolo. La credibilità degli scenari mette i brividi. Da vedere per credere, riflettere, protestare.
L’intento provocatorio del regista è evidente, la costruzione fantapolitica della storia attendibile assolutamente realistica ma purtroppo latita del tutto la alla forza emozionale dell’impatto sullo spettatore. Si avverte infatti una “manchevolezza” che spinge verso la noia e che non consente di andare oltre la sufficienza.
Ci troviamo indubitabilmente di fronte a una pellicola di alto impegno civile realizzata con mano salda e “idee” altrettanto chiare da Gabriel Range, una requisitoria antibushiana di forte impatto, “diretta” ed inequivocabile nelle sue finalità, che rappresenta al tempo stesso un pesantissimo “atto di accusa” al sistema, capace di mette in evidenza… leggi tutto
Come molti della mia generazione, detesto George Walker Bush, presidente degli Stati Uniti per due mandati dal 2001 al 2008. Detesto la sua politica guerrafondaia e crudele, detesto l’inutile e dolorosissima guerra in Iraq, detesto lui e il suo status umano, detesto la sua mediocrità intellettuale, detesto la sua cinica idiozia, detesto ciò che egli rappresenta per il mondo,… leggi tutto
La sezione dell'archivio 'Molto rumore per Nulla' si arricchisce. E lo fa, come sempre, a danno dell'estetica filmica. Già.. ancora una volta - l'ennesima - sensazionalismo e volontà programmatica di scioccare ne possono infinitamente di più che coraggio intellettuale e riconoscibilità estetica. Il 'caso' è servito. Confezionato a dovere. Modaiolo ed 'impegnato' al tempo stesso. Fintamente… leggi tutto
La rappresentazione del potere è sempre un soggetto "in agguato". Che sia per ritrarne il carisma, per farne l'agiografia, per raccontarne le seduzioni e le corruzioni o per buttarla in satira la narrazione filmica…
Prima di tutto questo non è un falso documentario ma un film vero e proprio con la sua sceneggiatura e i suoi attori perfettamente calati nella parte. Ovviamente il tema trattato può suscitare reazioni da qualsiasi parte lo si voglia vedere,ma soffermarsi sull'ideologia che esso può rappresentare mi sembra alquanto inutile e scontato. Il tema delle manipolazioni mediatiche…
Intrigante mockumentary sul tema “cosa accadrebbe se Bush (all’epoca ancora in carica) venisse ucciso in un attentato”. Il film parte da fatti e personaggi autentici, poi si proietta in uno scenario inventato ma di impressionante verosimiglianza (ricostruito a posteriori, attraverso una serie di interviste ai vari personaggi coinvolti): viene sospettato un arabo, che sembra…
Non mi piacciono questi tipi di film perché non sono fantascienza ma neanche realtà, sono una visione forzata della realtà che, nel bene o nel male, non cambiano niente e non insegnano niente. Il documentario deve essere quanto più possibile neutrale, la scarsa neutralità di questo documentario ne fanno un pessimo esempio da seguire agli antipodi di Moore.
Ho scoperto che questa frase è stata detta per la prima volta da un tale Magnotta, recentemente scomparso, reso famoso da uno scherzo telefonico. quante volte l'ho sentita dire negli ultimi anni, ancor più negli…
"Death of a President" diretto nel 2006 da Gabriel Range,
devo dire che mi è piaciuto.
La storia racconta che nel 19 ottobre 2007,
Il presidente George W. Bush viene ucciso dopo
aver tenuto un discorso in un hotel di Chicago.
Il fatto succede dopo che nella città ci furono
delle proteste pacifiste e anche feroci contro
la guerra in Medio Oriente e la paura per gli
esperimenti…
«Anche nei manicomi riescono a metterci gli indiani» irrideva Gaber nel suo spettacolo Libertà obbligatoria, evocando Qualcuno volò sul nido del cuculo. Esaurita la spinta vietnamita e consapevoli che Afghanistan e Guerra del Golfo più che del grande schermo sono appannaggio della CNN, Hollywood si butta sul cosiddetto mockumentary, mischiando ancora di più il vero e il falso, la menzogna…
Playlist scritta a quattro mani George W. Bush è sicuramente uno dei personaggi più amati e odiati di tutti tempi. Ma con questa play non abbiamo l’intenzione di denigrare la sua immagine. Vogliamo fare un…
devo dire che sono rimasto oltremodo spiazzato da un operazione di fantapolitica come quella descritta brillantemente da questo mockumentary.E mentre lo guardavo pensavo a chissa'quale cataclisma succederebbe se una cosa del genere avvenisse sul serio.Pensate un po'se una cosa del genere venisse prodotta qui in Italia quali strali censori avrebbe attirato su di se'.non ci voglio nemmeno…
Come molti della mia generazione, detesto George Walker Bush, presidente degli Stati Uniti per due mandati dal 2001 al 2008. Detesto la sua politica guerrafondaia e crudele, detesto l’inutile e dolorosissima guerra in Iraq, detesto lui e il suo status umano, detesto la sua mediocrità intellettuale, detesto la sua cinica idiozia, detesto ciò che egli rappresenta per il mondo,…
Che sia un monito a Bush (guarda che se vai avanti così…) o un segreto auspicio apertamente inconfessabile, il film, esaurita la suspense che ci accompagna fino al momento dell’attentato, diventa uno scherzo tirato per le lunghe e cade pure vittima della sua finzione, risultando quasi irrispettoso del dolore di chi talune realtà le ha vissute e le vive realmente (parenti e amici di caduti…
Sarebbe stato semplice trasformare il film da fiction a fantascienza, sconfinare nell'irreale o nell'inverosimile. Invece tutto procede con la massima sobrietà, come una ricostruzione televisiva dall'impatto forte, ma iperrealistico. Certamente l'autore ha il dente avvelenato contro l'amministrazione Bush e l'America bigotta e razzista, ma nulla di ciò che accade nel film è effettivamente…
Film insulso, delirante? Mah.. però questa non nuova rappresentazione dell'America paranoica dove la colpa di tutto e' sempre degli arabi credo sia utile per una riflessione su chi detiene il potere (emblematiche le deposizioni dei vari addetti alla scorta di Bush). Insomma se il mondo è comandato da un gruppo di cialtroni e ciarlatani, la colpa non è che sia sempre dei registi che…
Una finta ricostruzione dei fatti realizzata in modo reale, preciso, accurato, quasi maniacale. Questo finto documentario sull'assassinio di George W. Bush si può dire che fa la sua sporca figura..insomma, tutto è si inventato ma ricostruito in un modo tale da fare credere allo spettatore che in quell'ora e mezza di pellicola il presidente USA si stato veramente assassinato..con le drastiche…
La sezione dell'archivio 'Molto rumore per Nulla' si arricchisce. E lo fa, come sempre, a danno dell'estetica filmica. Già.. ancora una volta - l'ennesima - sensazionalismo e volontà programmatica di scioccare ne possono infinitamente di più che coraggio intellettuale e riconoscibilità estetica. Il 'caso' è servito. Confezionato a dovere. Modaiolo ed 'impegnato' al tempo stesso. Fintamente…
In tempo dove i documentari abbondano, anche a sproposito, qui siamo nel Fiction/documentary, cosa abbastanza difficile a comporre. Certo operazione diversa da quello che erano i films di Fraknheimer, qui si tenta di andare avanti con un'ipotesi e sostenerla come reale, racontandola come un servizio filmato. Certo l'ironia diabolica contro Bush arriva, anche se niente offende direttamente il…
Siamo ad un passo dal capolavoro. Una trovata geniale, proposta con uno zelo che sfiora il delirio maniacale, per un falso documentario che rivisita le paranoie di "THE MANCHURIAN CANDIDATE", puntando i riflettori verso le contemporanee tensioni sociali. Bush, vedendosi ritratto con scrupolo, ha dato il consenso alla realizzazione della macabra idea: eppure non mancano frecciate nei riguardi…
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Commenti (2) vedi tutti
L’intento provocatorio del regista è evidente, la costruzione fantapolitica della storia attendibile assolutamente realistica ma purtroppo latita del tutto la alla forza emozionale dell’impatto sullo spettatore. Si avverte infatti una “manchevolezza” che spinge verso la noia e che non consente di andare oltre la sufficienza.
leggi la recensione completa di (spopola) 17267924,5/10
commento di alex77