Regia di Darren Lynn Bousman vedi scheda film
Per lunghi tratti, si tratta di una pellicola visviamente insostenibile come poche altre (vedi l’operazione subita da Jigsaw, ma soprattutto l’esecuzione del tizio bloccato in una macchina tortura), e ciò non vale solo per i deboli di stomaco, ma anche per coloro che hanno un certo background di fondo.
La sceneggiatura (Leigh Whannel) parte in modo sfilacciato con un paio di esecuzioni splatterossisime, ma anche fuori luogo (c’è anche una citazione a “Hellraiser”), per poi congiungere la quasi totalità dei frammenti che costituiscono il puzzle. Dico “quasi totalità”, perché delle buche narrative rimangono (vedi i flashback di Jigsaw). Curiosi e ben gestiti gli ammiccamenti al primo e al secondo capitolo (quasi una sorta di “dietro le quinte” di quanto visto nei precedenti episodi),
Girandola di colpi di scena nel finale (alcuni prevedibili), con messaggio di fondo ben evidente. Regia più che sufficiente, fotografia adeguata. Abbondante lo splatter, reso eccellente da un make up ottimo.
Non si può certo dire che non raggiunga lo scopo prefissato. Non si lascerà scordare facilmente. Voto: 7.5+
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