Regia di Darren Lynn Bousman vedi scheda film
Il terzo è il più cruento, il più sfilacciato ed il peggio riuscito episodio della trilogia dell’enigmista. La trama principale riguarda il rapimento da parte di John e Amanda della dottoressa Lynn, costretta ad operare l’enigmista al cervello per salvarsi la vita, e del disperato Jeff, che ha visto il figlio morire in un incidente ed ora, proprio grazie a Jigsaw, può vendicarsi dell’assassino, sempre secondo i canoni dell’enigmista: sconfiggere le proprie debolezze per potersi salvare la vita.
I canoni sono gli stessi dei primi due episodi della serie: attori sconosciuti, giochi cruenti e sanguinosi, trama poco sviluppata (se non inesistente). La claustrofobia è un altro dei topos rispettati, ma stavolta è totalizzante e, per certi versi, infastidisce: l’alternarsi di luci calde e fredde è snervante e stancante. Ma il vero problema del film è il non saper provocare tensione e angoscia se non con scontate, sanguinolente e vituperate scene splatter. Almeno il primo episodio aveva dalla sua parte originalità ed una trama fittissima; qui invece siamo di fronte ad un’accozzaglia di sangue, budella e pratiche sadiche senza una ragion d’essere (ammesso che ce ne possano essere). Delusione e sdegno fanno a gara tra i sentimenti di tutti quegli spettatori coscienti che il cinema è altra cosa.
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