Anni Settanta. Il giovane Augusten vive la sua infanzia con un padre alcolizzato e una madre instabile, poetessa con deliri di grandezza. Quando i suoi genitori divorziano, la madre lo manda a vivere dal dottor Finch, il suo psichiatra, un uomo dai modi molto pochi ortodossi, e con la sua famiglia allargata.
Note
Da un best seller omonimo di Augusten Borroughs: la matrice letteraria, più che altro da palcoscenico, ne è anche il limite intrinseco. Recitato benissimo, confezione elegante e vicenda coinvolgente, ma si osa meno di quanto era lecito aspettarsi da Ryan Murphy, il creatore di _Nip/Tuck. L'operazione risulta nel complesso fredda, seppur si conferma la stella nascente di Evan Rachel Wood.
Il difficile percorso di crescita di un ragazzo nell'America in fermento degli anni'70, tra genitori anaffettivi e una stravagante famiglia adottiva. Ryan Murphy esordisce sul grande schermo con una commedia sui generis tratta da un romanzo autobiografico.
Il film offre qualche scena imprevedibile, pazza e spiazzante vedi il “masturbatorium”, le feci “divinatorie”, la cena condita di botta e risposta freudiani, ma complessivamente non convince del tutto.
Tratto da una storia vera…strampalato, eccessivo e fuori giri. Vorrebbe stupire ma annoia! Peccato perchè il cast era buono e il tema della necessità di avere delle regole un buono spunto di partenza.
Esordio al cinema di R. Murphy, reduce dalla tv, che è la trasposizione del romanzo autobiografico di Augusten Burroughs. Vita dall'adolescenza stramba e disgraziata, restituita però in un film che non convince, di discreta confezione, tecnicamente diligente ma mai interessante, ben recitato (soprattutto da A. Bening) ma costantemente statico nonostante la varietà dei… leggi tutto
Film multicentrico, costruito essenzialmente attorno alle figure dei vari protagonisti, le cui personalità, per altro, sono appiattite su singoli stereotipi: l'artista incompresa e psicopatica, lo psicanalista cinico e profittatore, la casalinga vittima, il figlio adottivo emarginato e violento, e così via. Questo impianto, tipicamente hollywoodiano, che si nutre di primi piani e scene madri,… leggi tutto
Diretto da R. Murphy (che viene dalla TV, questo è il suo primo lungometraggio) e tratto dall'omonimo romanzo di A.Burroughs. Augusten ha un padre assente ed una madre ossessionata dalla poesia e con problemi di depressione. Il rapporto strano e morboso tra madre e figlio termina quando il giovane viene lasciato a casa dello psichiatra della donna. Lo psichiatra è un uomo eccentrico che viene… leggi tutto
Ammettiamolo, il principale motivo di interesse di questa strampalata commedia agrodolce è la regia di Ryan Murphy, prolifico re Mida di molte produzioni seriali per il piccolo schermo divenute cult, sebbene abbiano spesso diviso critica e pubblico: dallo scabroso Nip/Tuck, telefilm ambientato nel mondo al vetriolo della chirurgia plastica, alla controversa antologica serie horror…
Malgrado l'ottima recitazione degli attori il film non convince . La cosa negativa in assoluto è la musica (purtroppo abbastanza frequente) inutilmente sovrastante i pochi dialoghi seri che avrebbero potuto rendere più comprensibili i personaggi. Il film sarà pure fedele al libro, ma ciò non toglie che appare eccessivo nel contesto.
Diretto da R. Murphy (che viene dalla TV, questo è il suo primo lungometraggio) e tratto dall'omonimo romanzo di A.Burroughs. Augusten ha un padre assente ed una madre ossessionata dalla poesia e con problemi di depressione. Il rapporto strano e morboso tra madre e figlio termina quando il giovane viene lasciato a casa dello psichiatra della donna. Lo psichiatra è un uomo eccentrico che viene…
Esordio al cinema di R. Murphy, reduce dalla tv, che è la trasposizione del romanzo autobiografico di Augusten Burroughs. Vita dall'adolescenza stramba e disgraziata, restituita però in un film che non convince, di discreta confezione, tecnicamente diligente ma mai interessante, ben recitato (soprattutto da A. Bening) ma costantemente statico nonostante la varietà dei…
Ancora una taglist che prende spunto da una playlist (in questo caso questa di Maghella). Proviamo a mettere in fila i film tratti da storie vere, quelli che prendono spunto dalla quotidianità. Non è un lavoro…
L’immagine della famiglia perfetta, tipo quella del Mulino Bianco, non sempre rispecchia la realtà: anzi, il nucleo tradizionale è quasi da museo delle cere, dove starebbe bene esposto al…
il primo tempo e' assolutamente negativo e inguardabile,nel secondo invece la solfa cambia un po' e diventa + sensata e migliora di netto,ma cmq il film non convince in pieno.voto.5.5.
Film molto strano e per certi versi visionario e stravagante. Dopo la prima parte ero quasi tentato di giudicarlo la solita manfrina sui risvolti mentali di personaggi eccentrici, e di cambiare canale, ma poi nella seconda parte ha cominciato a coinvolgermi; complici soprattutto alcuni brani musicali che ho trovato molto idonei (sù tutti quello di Al Stewart che è tra…
Angosciante, tetro, assurdo, tenero, eccessivo, grottesco, eccentrico, beffardo, surreale, irritante, a tratti persino divertente... scegliete voi la definizione giusta per un film che per me rimane un piccolo ed incomprensibile mistero. La pellicola di Ryan Murphy, tratta da un romanzo autobiografico dello scrittore Augusten Burroughs (amatissimo in America e forse un po' sopravvalutato),…
Un film strano a partire dal titolo che una volta tanto i titolisti italiani hanno mantenuto sostanzialmente inalterato.E'tratto da un libro che non ho letto a sua volta ispirato alle gesta del suo protagonista,figlio gay di una psicopatica poetessa con manie di diventare una leggenda della poesia che non trova di meglio che farlo adottare legalmente dal proprio psicanalista al centro di una…
Film multicentrico, costruito essenzialmente attorno alle figure dei vari protagonisti, le cui personalità, per altro, sono appiattite su singoli stereotipi: l'artista incompresa e psicopatica, lo psicanalista cinico e profittatore, la casalinga vittima, il figlio adottivo emarginato e violento, e così via. Questo impianto, tipicamente hollywoodiano, che si nutre di primi piani e scene madri,…
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Commenti (7) vedi tutti
Il difficile percorso di crescita di un ragazzo nell'America in fermento degli anni'70, tra genitori anaffettivi e una stravagante famiglia adottiva. Ryan Murphy esordisce sul grande schermo con una commedia sui generis tratta da un romanzo autobiografico.
leggi la recensione completa di Fanny SallyIo dico che te la rischi.
commento di LAMPURIl film offre qualche scena imprevedibile, pazza e spiazzante vedi il “masturbatorium”, le feci “divinatorie”, la cena condita di botta e risposta freudiani, ma complessivamente non convince del tutto.
commento di moviemanTratto da una storia vera…strampalato, eccessivo e fuori giri. Vorrebbe stupire ma annoia! Peccato perchè il cast era buono e il tema della necessità di avere delle regole un buono spunto di partenza.
commento di jeffsteUn film drammatico che fa riflettere; bravi gli interpreti, molto bello. voto: 7
commento di AxerothA me è piaciuto,e neanche poco direi.Un film doloroso ed emozionante,straziante e folle.
commento di SaintlySinnerFilm confusionario sul ruolo dei genitori; film troppo lungo e a tratti annoia: molto bravi gli attori.
commento di steveun