Regia di Richard Eyre vedi scheda film
le domande che mi vengono in mente dopo aver visto questo bel film ed essere riatterrato nella vita reale sono:è sempre cosi'salutare affidarsi totalmente ad un altra persona in nome del sentimento dell'amicizia?e quanto ,a questo punto,puo'essere pericolosa un'amicizia?Quanto possono essere pericolosi i pettegolezzi,le maldicenze,i segreti svelati in parte o svelati del tutto nell'ambiente lavorativo e domestico?E perche'distruggersi con le proprie mani a causa di una relazione tra la bella professoressa protagonista(una Blanchett mai stata cosi'bella e brava,donna di cui ci si puo'innamorare in un solo istante) e il giovane e sveglissimo allievo?Il film di Eyre inquadra con precisione uno spaccato socioculturale della middle class ingelse,sempre placida e dove sembra non accada mai niente e invece...Il dramma psicologico è tratteggiato con estremo vigore,con un 'arguzia e una cura dei particolari poco comune,con degli attori splendidamente incastonati nelle proprie parti:una Blanchett pallida,diafana di bellezza straordinaria,con i grandi splendidi occhi,inquieti,mobili ,sempre alla ricerca di qualcosa,una Dench con uno sguardo incattivito dalla solitudine,le labbra sempre serrate,quasi livide e la sigaretta sempre tra le dita col pollice a solleticare il mento in un tipico gesto femminile da altre parti vezzoso,qui colmo di nervosismo e cattiveria,Nighy perfetto nella parte del marito della Blanchett,assai piu'vecchio di lei e con cui lei sembra non avere nulla a che spartire,infine l'humus della scuola,covo di vipere se realmente ne esiste uno.Il rapporto tra le due donne è la linfa vitale del film:un'amicizia che arriva a sfociare nella patologia compulsiva e che viene incrinata volontariamente per un assurdo gesto di gelosia,gesto che modifichera'in peggio le vite di tutti quanti.Due grandissime attrici a confronto con tutte le loro fragilita' e diversita'inserite nel ritratto medio borghese che eccelle per ricerca dell'anonimato.E il finale ,a mo'di postilla ,da'un'altra ulteriore sferzata alla buona fede,giusto per avvalorare l'ipotesi della patologia mentale...
breve parte
il marito di Sheba Hart,presenza discreta e importante
il giovanotto sveglio che si da'alla pazza gioia...dammi retta hai vinto alla lotteria
sullo sfondo
splendida donna e attrice
prova decisamente convincente,personaggio da mandare a memoria....
dirge benissimo le due protagoniste e ci offre un convincente spaccato di una parte di societa'inglese...
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